Il periodo natalizio si avvicina, e i negozi sono pieni di prodotti alimentari per le nostre tavole in occasione delle feste. I due dolci più tipici in Italia sono panettone e pandoro: il primo ha forma cilindrica che termina con una cupola, un impasto morbido e arioso con canditi e uvetta, ricoperto da zucchero e mandorle; il secondo ha forma di piramide tronca con una pianta a forma di stella a otto punte, un impasto morbido come la pasta brioche, decorato con zucchero a velo. Entrambi hanno delle origini interessanti, e oggi parleremo in particolare della storia del pandoro.
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Pandoro di Verona |
Questo dolce ha origini lontane in tempi antichi: un documento romano del primo secolo d.C. menziona il cuoco Vergilius Stephanus Senex che preparò un panis con farina, burro e olio. Tuttavia, la ricetta del pandoro moderno si avvicina di più al nadalìn, dolce di Verona inventato nel XIII secolo per le festività natalizie dopo l'investitura dei nobili Della Scala come Signori di Verona e per celebrare la grandezza della città. Il nadalìn ha meno burro del pandoro però condivide con esso la forma di stella, anche se è più basso, essendo un dolce meno lievitato. Il nadalìn, insieme ad altri piatti tradizionali di Verona, ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione Comunale di Origine (De.Co.) nel 2012, che attesta la tipicità del prodotto in relazione con il comune di origine. Questa denominazione è un modo di legare per sempre il prodotto alla sua origine, certificata e riconosciuta dal comune.
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Il nadalìn veronese (fonte: verona.net) |
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Stampo a forma di stella (fonte: melegatti.it) |
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Pubblicità degli anni '60 (fonte: melegatti.it) |