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martes, 2 de agosto de 2022

Lupin VIII: la serie che quasi fu

Conosciamo già il ladro Lupin III, nato dalla matita di Monkey Punch (Kazuhiko Katō), protagonista di numerose serie animate e film, però sapete che esisteva un progetto sul suo discendente Lupin VIII? Ebbene sì, oggi parliamo di una serie che non fu mai completata ma sorprendentemente aiutò nella creazione di altri due progetti.

Copertina dell'edizione DVD
di Ulysse 31

Andiamo indietro nel tempo: era l’anno 1982 e la compagnia TMS era interessata alla produzione di una terza serie animata di Lupin III dopo le prime due degli anni ‘70. L’anno precedente, la compagnia televisiva francese DIC Audiovisuel (attualmente DIC Entertainment) lavorò in collaborazione con TMS alla serie animata fantascientifica Ulysse 31. Ideata da Jean Chalopin, la serie racconta le avventure di Ulysse e la sua squadra contro le entità divine che comandano l’universo nel 31° secolo, ovvero gli antichi dei della mitologia greca. Questa re-immaginazione futuristica dell’odissea è stata la prima di una serie di collaborazioni tra i due studi, che durò fino al 1996.

Lupin VIII e Jigen VI

L’intenzione di questo progetto era introdurre il personaggio di Lupin a un pubblico occidentale: per questo si decise di cambiare alcune caratteristiche del personaggio per conformarsi ai canoni delle televisioni straniere, al posto delle regole più permissive della televisione giapponese riguardo alle serie animate. In primo luogo, DIC y TMS hanno separato il loro protagonista dalla figura del ladro Lupin III, concentrandosi sul discendente Lupin VIII e ambientando le sue avventure nel 22° secolo. Inoltre, tutti gli amici del protagonista sono discendenti dei membri originali della banda: abbiamo Jigen Daisuke VI, Fujiko Mine VI e Goemon Ishikawa XVIII. Però questo Lupin non è un ladro, bensì un investigatore privato! Naturalmente non può mancare un ispettore tenace e testardo: Koichi Zenigata VI, che come il suo avo continua a inseguire il rivale. Anche se Lupin è un investigatore, quasi un collega di Zenigata, lui lo considera sospetto e continua a controllare le sue azioni per assicurarsi che non stia facendo qualcosa di criminale.

Pagina di riferimento dei cinque personaggi (fonte: lupincentral)

Goemon XVIII
con la sua spada laser

Per quanto riguarda elementi come la violenza da arma da fuoco, il sangue, il fumo e qualsiasi riferimento all’attrazione sessuale, anche se solo per delle gag, hanno dovuto essere eliminati in favore di un tono più adeguato a un pubblico giovane. Per questa ragione tutte le armi sono trasformate nel loro corrispondente fantascientifico: Jigen ha una pistola a raggi laser e Goemon usa una spada simile a quelle di Guerre Stellari. Parlando di fumo: Zenigata usa una pipa, però invece di fumare tabacco la può utilizzare come comunicatore, mentre Jigen abbandona completamente la sigaretta in favore di un lecca lecca.

Arte di pre-produzione di Jigen con un lecca lecca
(fonte: lost media wiki)

Attualmente le informazioni sul team che ha lavorato su questa serie non sono confermate al 100%, però questo è quello che si sa con i dettagli che sono emersi nel corso degli anni. Monkey Punch partecipato alla fase concettuale dello stile dei personaggi, finalizza in seguito da Shingo Araki e Michi Himeno. Gli episodi sarebbero stati diretti da Rintarō, conosciuto per il suo lavoro nella serie Uchū Kaizoku Captain Harlock nel 1978 e i lungometraggi Galaxy Express 999 (1979) e Adieu Galaxy Express 999 (1981). Nonostante i copioni di alcuni episodi siano stati completati e parte degli episodi successivi fossero in pre-produzione, si riuscì a completare solo il primo episodio a livello di animazione e colonna sonora, senza la voce dei personaggi.

Perché un progetto così promettente è stato cancellato? Il problema è sorto al momento di proporre il progetto in Europa: mentre in Giappone e in Italia si poteva utilizzare il nome di Arsène Lupin senza problemi, in Francia i discendenti dell’autore Maurice Leblanc non avevano intenzione di lasciarli procedere gratuitamente. Il prezzo dei diritti d’autore stabilito dalla famiglia Leblanc era troppo elevato in confronto alle risorse economiche del progetto e per questo TMS e DIC hanno deciso di cancellare la serie. 

L'Ispettore Gadget e il suo elicottero incorporato (DIC, 1983)

Tuttavia, questo non significa che il materiale creato durante la produzione sia stato uno spreco di tempo. Infatti, la cancellazione di un progetto ha aiutato la creazione di due serie! DIC ha utilizzato il concetto di investigatore con strumenti futuristici e ha creato l’iconico Ispettore Gadget: la serie ha esordito nel 1983 e ha dato origine a un franchise di successo, con diverse serie animate, spin-off, film e videogiochi nel corso degli ultimi decenni. D’altra parte, TMS ha utilizzato il materiale di produzione per creare un’altra serie di Lupin III, chiamando nuovamente Shingo Araki come supervisore del design e direttore dell’animazione. La serie, Lupin III Part 3, ha esordito nel 1984 ed è conosciuta tra i fan principalmente per i diversi stili di disegno che si alternano nel corso dei gruppi di episodi: lo stile dei primi episodi è quello più vicino all’aspetto dei personaggi in Lupin VIII, allontanandosi lentamente per arrivare a uno stile molto più stilizzato e dinamico.

Scena di un episodio di Lupin III Part 3 (TMS, 1984)

Le informazioni sull’episodio pilota erano solo delle voci e delle immagini di bassa qualità fino al 2012 con la pubblicazione del Lupin III Master File, creato per celebrare i 40 anni dal debutto di Lupin in forma animata nel 1972. Questa pubblicazione in DVD e BluRay presenta un cortometraggio animato inedito (Lupin III: Family All Stars), interviste ai doppiatori dei cinque personaggi e altre figure importanti per il franchise, il cortometraggio sperimentale Lupin 3DCG e infine il pilota di Lupin VIII con i sottotitoli. Casualmente, i diritti di utilizzo delle opere di Maurice Leblanc sono entrati nel dominio pubblico esattamente nel 2012.

Foglio di acetato di una delle sequenze incomplete

Fino a oggi, l’episodio pilota completo è nuovamente difficile da trovare nella sua interezza, però si possono vedere raccolte di scene e un video promozionale dell’epoca. Tuttavia, il gruppo di fan italiani TIME MACHINE CHANNEL è riuscito a creare un buon doppiaggio amatoriale del pilota: questa produzione era disponibile su YouTube e successivamente è stata trasferita su un altro sito di archiviazione, accessibile attraverso il link nella descrizione del video musicale dedicato. Nel corso degli anni sono state trovate nuovi fogli di acetato (animation cel) di sequenze incomplete, forse in futuro potremo ricostruire ulteriormente la storia di questa serie che quasi fu.

Grazie mille al sito gestito dai fan Lupin Central per essere una delle fonti principali che ha ispirato la creazione di questo articolo.

viernes, 13 de agosto de 2021

Il cartoon incontra l'orrore: I conigli rosa uccidono (Dylan Dog)

Eddie Valiant e Roger Rabbit

I cartoni animati di genere comico sono ben noti per le loro leggi fisiche che permettono ai personaggi di compiere azioni comicamente esagerate senza avere ferite importanti: questo concetto è chiamato commedia slapstick. Gli esempi più celebri di slapstick si possono trovare nei cortometraggi di Looney Toons, Tom & Jerry e Braccio di Ferro.

E questa è solo una parte dei cameo!

Che succederebbe se i personaggi dei cartoni animati coesistessero con gli umani? Nel 1988 il film Chi ha incastrato Roger Rabbit, diretta da Robert Zemeckis e con protagonisti Bob Hoskins, Christopher Lloyd e Charles Fleischer, propone un mondo dove umani e toons convivono: loro recitano nei cortometraggi come gli attori umani, però seguono lo stesso le regole dello slapstick. Questo incredibile film di culto di fine anni 80 fu creato con una tecnica mista: sono state filmate le scene in carne e ossa, poi gli animatori hanno aggiunto i toons, creando le interazioni tra di due sullo schermo. Il film è pieno di cameo di personaggi famosissimi, e una delle poche occasioni in cui i più grandi personaggi Disney e Warner Bros si sono incontrati.

Copertina del n.24 di Dylan Dog

Alcuni mesi dopo nello stesso anno, in Italia si diede un’altra risposta alla domanda da un punto di vista horror: Dylan Dog (abbiamo parlato del fumetto in passato) propone nelle edicole il numero 24 intitolato I conigli rosa uccidono, scritto da Luigi Mignacco con i disegni di Luigi Piccatto e Cesare Valeri. La creatura protagonista è il famosissimo coniglio animato Pink Rabbit, omaggio e parodia dei Looney Toons e i principi dello slapstick. Pink Rabbit è presentato come personaggio di finzione nel mondo di Dylan Dog, prodotto dallo studio Sandy Sidney (palese parodia della Disney). Incredibilmente, Pink Rabbit arriva nel mondo reale, e cerca di giocare con i suoi nuovi “amici di carne” allo stessa maniera del suo paese d’origine: violente gag slapstick! Sfortunatamente gli umani non seguono le stesse leggi fisiche dei toons, quindi potete immaginare i risultati brutali e splatter dei suoi giochi, e le sue perplessità: perché i suoi nuovi amici non si riprendono, sono fragili?

Pink Rabbit ha finito di giocare
con il suo animatore Frank

Quando la moglie di uno degli animatori principali affida a Dylan il caso del suo omicidio (il marito aveva incubi ricorrenti su Pink Rabbit e di recente lo ha visto nel mondo reale), una serie di eventi conduce Dylan nel mondo animato di Pink Rabbit. Tuttavia, come in molte altre storie memorabili del personaggio, la narrazione ci offre due spiegazioni, una soprannaturale e una più terrena, e una non esclude l’altra! Pink Rabbit esisteva davvero o era una maschera utilizzata dal suo creatore per compiere omicidi? In un incredibile colpo di scena, entrambe sono la verità, quando Groucho rivela a Dylan di aver visto la sua lotta contro Pink Rabbit in televisione. L’esistenza del mondo dei toons viene trattata successivamente nel numero 107, Il paese delle ombre colorate del 1995. Qui si esplora il mondo animato di Jumpo (il vero nome di Pink Rabbit) e si capisce che in realtà il coniglio non è così cattivo, semplicemente non comprende il mondo delle persone di carne.

Copertina del n.107 di Dylan Dog

Jumpo ha avuto altre due storie dedicate a lui, in due testate secondarie di Dylan Dog; nel 2009 è protagonista de I conigli rosa colpiscono ancora nell’annuale Almanacco della Paura e nel 2018 in I conigli rosa muoiono nella testata trimestrale Color Fest dedicata alle storie a colori. La tetralogia scritta da Luigi Mignacco ci ha regalato uno dei personaggi più interessanti e memorabili della serie, e uno dei miei preferiti che spero di vedere apparire in altre storie in futuro.