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Eddie Valiant e Roger Rabbit |
I
cartoni animati di genere comico sono ben noti per le
loro leggi fisiche che permettono ai personaggi di compiere
azioni comicamente esagerate senza avere ferite importanti: questo concetto è chiamato
commedia slapstick. Gli esempi più celebri di slapstick si possono trovare nei cortometraggi di
Looney Toons,
Tom & Jerry e
Braccio di Ferro.
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E questa è solo una parte dei cameo! |
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Copertina del n.24 di Dylan Dog |
Alcuni mesi dopo nello stesso anno, in Italia si diede un’altra risposta alla domanda da un punto di vista horror: Dylan Dog (abbiamo parlato del fumetto in passato) propone nelle edicole il numero 24 intitolato I conigli rosa uccidono, scritto da Luigi Mignacco con i disegni di Luigi Piccatto e Cesare Valeri. La creatura protagonista è il famosissimo coniglio animato Pink Rabbit, omaggio e parodia dei Looney Toons e i principi dello slapstick. Pink Rabbit è presentato come personaggio di finzione nel mondo di Dylan Dog, prodotto dallo studio Sandy Sidney (palese parodia della Disney). Incredibilmente, Pink Rabbit arriva nel mondo reale, e cerca di giocare con i suoi nuovi “amici di carne” allo stessa maniera del suo paese d’origine: violente gag slapstick! Sfortunatamente gli umani non seguono le stesse leggi fisiche dei toons, quindi potete immaginare i risultati brutali e splatter dei suoi giochi, e le sue perplessità: perché i suoi nuovi amici non si riprendono, sono fragili?
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Pink Rabbit ha finito di giocare con il suo animatore Frank |
Quando la moglie di uno degli animatori principali affida a Dylan il caso del suo omicidio (il marito aveva incubi ricorrenti su Pink Rabbit e di recente lo ha visto nel mondo reale), una serie di eventi conduce Dylan nel mondo animato di Pink Rabbit. Tuttavia, come in molte altre storie memorabili del personaggio, la narrazione ci offre
due spiegazioni, una
soprannaturale e una
più terrena, e una non esclude l’altra! Pink Rabbit esisteva davvero o era una maschera utilizzata dal suo creatore per compiere omicidi? In un incredibile colpo di scena, entrambe sono la verità, quando Groucho rivela a Dylan di aver visto la sua lotta contro Pink Rabbit in televisione. L’esistenza del mondo dei toons viene trattata successivamente nel numero 107,
Il paese delle ombre colorate del
1995. Qui si esplora il mondo animato di
Jumpo (il vero nome di Pink Rabbit) e si capisce che in realtà il coniglio non è così cattivo, semplicemente non comprende il mondo delle persone di carne.
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Copertina del n.107 di Dylan Dog |
Jumpo ha avuto altre due storie dedicate a lui, in due testate secondarie di Dylan Dog; nel
2009 è protagonista de
I conigli rosa colpiscono ancora nell’annuale
Almanacco della Paura e nel
2018 in
I conigli rosa muoiono nella testata trimestrale
Color Fest dedicata alle storie a colori. La tetralogia scritta da Luigi Mignacco ci ha regalato uno dei personaggi più interessanti e memorabili della serie, e uno dei miei preferiti che spero di vedere apparire in altre storie in futuro.
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