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miércoles, 26 de octubre de 2022

Lupin III Parte 6 - Arriva il doppiaggio italiano

La sesta serie di Lupin III finalmente arriva nelle televisioni italiane! Lupin III Part 6 è andata in onda in Giappone per la prima volta a ottobre 2021 sulla rete NTV, e in seguito è stata doppiata in inglese, trasmessa nel programma contenitore statunitense Toonami ad aprile 2022 e disponibile contemporaneamente sulla piattaforma streaming HIDIVE. Per quanto riguarda il mercato italiano Yamato Video, che di solito si occupa del doppiaggio dei film e la distribuzione delle edizioni home video, ha lavorato ai sottotitoli italiani ufficiali per l’uscita in simulcast per la piattaforma streaming Amazon Prime Video. In questo modo, gli spettatori italiani hanno potuto vedere la serie in contemporanea con la messa in onda giapponese. Un anno dopo, l’azienda televisiva Mediaset (qui abbiamo parlato brevemente della sua storia e collaborazione con altre emittenti europee) ha annunciato la trasmissione della nuova serie a partire dal 12 ottobre. La serie, presentata con il titolo “Lupin III - Una storia senza fine”, andrà in onda ogni mercoledì sera in gruppi da cinque episodi ciascuno, coprendo 24 episodi nell’arco di poco più di un mese. Con l’uscita del video promozionale della serie, i fan hanno notato un dettaglio che non era stato ancora menzionato: quasi tutti i doppiatori sono stati sostituiti.

Video promozionale per la messa in onda su Italia 2

Quando un franchise è così longevo il cambio di doppiatori nel corso dei decenni è un fatto comune, però di solito si tratta di una decisione discussa tra gli interessati, e si cerca di mantenere una continuità vocale il più possibile. Le ragioni più frequenti sono il pensionamento o la morte del doppiatore. In questa occasione, la ragione più probabile è che scegliere un cast di doppiatori con sede nella zona di Milano sia più conveniente logisticamente per Mediaset rispetto a continuare a lavorare con il cast di Roma (come invece preferisce Yamato Video).

Video promozionale dell'edizione italiana di Lupin III-The First

Per celebrare questa nuova fase della storia di Lupin in Italia, ricordiamo i doppiatori che hanno dato voce alla banda nelle serie precedenti. 

Lupin III
Roberto del Giudice (1979-2007)
  • Parte 1 (primo e secondo doppiaggio), Parte 2, Parte 3
  • Speciali televisivi a partire dal primo (Bye Bye Liberty: Scoppia la crisi!) fino al 15° (Le tattiche degli Angeli)
  • Film a partire dal primo (La pietra della saggezza) fino al quinto (Trappola mortale) + il film OAV (La cospirazione dei Fuma)
Stefano Onofri (2008-2021)
  • La donna chiamata Fujiko Mine, secondo doppiaggio della Parte 3 (2021), Parte 4 e Parte 5
  • Ha esordito come Lupin nello speciale tv “La lacrima della Dea” nel 2008 su scelta di Roberto del Giudice prima della sua morte, ha continuato a doppiare gli speciali fino al 27° (Prigioniero del Passato)
  • Film a partire da “Lupin Terzo vs Detective Conan” fino a “Lupin III-The First”
Luigi Rosa (2022)
  • Parte 6
  • Secondo doppiaggio per la versione home video de “Il castello di Cagliostro” (1992)
Jigen Daisuke
Germano Longo (1979)
  • Primo doppiaggio della Parte 1
Sandro Pellegrino (1979-2012)
  • Secondo doppiaggio della Parte 1 (1987), Parte 2 e Parte 3
  • Versione televisiva del primo film (La pietra della saggezza, 1979), film a partire dal terzo (La leggenda dell’oro di Babilonia) fino al quinto (Trappola mortale)
  • Speciali televisivi a partire dal primo fino al 15° + il film OAV (La cospirazione dei Fuma)
Alessandro Maria D’Errico (2014-presente)
  • La donna chiamata Fujiko Mine, secondo doppiaggio della Parte 3 (2021), Parte 4, Parte 5 e Parte 6
  • Speciali televisivi a partire dal 22° (Il sigillo di sangue, la sirena dell’eternità)
  • Film a partire da “Lupin Terzo vs Detective Conan” fino a “Lupin III-The First”
Goemon Ishikawa
Enzo Consoli (1979)
  • Primo doppiaggio della Parte 1
Vittorio Guerrieri (1987)
  • Secondo doppiaggio della Parte 1 (1987), Parte 3, secondo doppiaggio della Parte 3 (2021)
  • Versione televisiva del primo film (La pietra della saggezza, 1979) e del terzo (La leggenda dell’oro di Babilonia)
Massimo Rossi (1982)
  • Parte 2
Antonio Palumbo (1996-2021)
  • La donna chiamata Fujiko Mine, Parte 4, Parte 5
  • Speciali televisivi a partire dal primo (Bye Bye Liberty: Scoppia la crisi!) fino al 27° (Prigioniero del passato)
  • Film a partire da “Le profezie di Nostradamus” fino a “Lupin III-The First” + il film OAV (La cospirazione dei Fuma)
Patrizio Prata (2022)
  • Parte 6
Fujiko Mine
Piera Vidale (1979-1982)
  • Primo doppiaggio della Parte 1, Parte 2
  • Edizione per i cinema de “La pietra della saggezza” (1979)
Alessandra Korompay (1987-2021)
  • Secondo doppiaggio della Parte 1 (1987), Parte 3, secondo doppiaggio della Parte 3 (2021), Parte 4 e Parte 5
  • La donna chiamata Fujiko Mine
  • Speciali tv a partire dal primo (Bye Bye Liberty: Scoppia la crisi!) fino al 27° (Prigioniero del passato)
  • Film a partire dalla versione televisiva del primo (La pietra della saggezza) fino a “Lupin III-The First” + il film OAV (La cospirazione dei Fuma)
Emanuela Pacotto (2022)
  • Parte 6
Koichi Zenigata
Enzo Consoli (1979-1992)
  • Primo (1979) e secondo doppiaggio della Parte 1 (1987), Parte 3
  • Versione televisiva del primo film (La pietra della saggezza) e terzo (La leggenda dell’oro di Babilonia) + il film OAV (La cospirazione dei Fuma)
  • Primo speciale tv (Bye Bye Liberty: Scoppia la crisi!) e versione home video di “L’unione fa la forza” (Tokyo Crisis)
  • Sono state mantenute le sue incisioni per il secondo doppiaggio della Parte 3 (2021), che ha avuto luogo dopo la sua morte nel 2007
Marcello Prando (1982)
  • Parte 2
Rodolfo Baldini (anni ‘90)
  • Speciali televisivi numero 2 (Il mistero delle carte di Hemingway), 3 (Ruba il dizionario di Napoleone!) e 4 (Il tesoro degli zar)
Rodolfo Bianchi (1996-2021)
  • La donna chiamata Fujiko Mine, Parte 4, Parte 5
  • Speciali televisivi a partire dal quinto (Viaggio nel pericolo) fino al 27° (Prigioniero del passato)
  • Film a partire da “Le profezie di Nostradamus” fino a “Lupin III-The First”
Mario Zucca (2022)
  • Parte 6
Video promozionale di Lupin III con Luigi Rosa

Dopo due mercoledì di messa in onda, ci sono delle considerazioni interessanti da fare sull’approccio italiano alla serie. In primo luogo, la trasmissione di cinque episodi alla volta ogni mercoledì sera in prima serata sembrava strana all’inizio, come se fosse un modo di completare la messa in onda il più rapidamente possibile, però adesso tutto è più chiaro. Il mercoledì sera è da molto tempo la fascia oraria dedicata ai film e gli speciali televisivi di Lupin: probabilmente il gruppo di cinque episodi ha lo scopo di mantenere la solita programmazione settimanale. Inoltre, l’ordine degli episodi è stato leggermente modificato, spostando gli episodi autoconclusivi: così i sei episodi che coprono l’arco narrativo “Lupin III vs Sherlock Holmes” sono andati in onda senza interruzioni da parte delle storie singole, replicando la sensazione di vedere un film (cinque episodi più il finale dell’arco la settimana successiva). Questo dimostra un’interessante strategia di messa in onda pensata per una buona fruizione della serie da parte degli spettatori.

Per quanto riguarda la traduzione e l’adattamento, finora pare che i dialoghi si mantengano fedeli alla versione originale, a differenza della serie precedente, in cui sono stati “alleggeriti” dialoghi relativi a morte e assassini, è stata cambiata parte della storia di un personaggio (sequestrata per un riscatto, quando in realtà la poverina era sfruttata per immagini pornografiche) e sono stati eliminati i riferimenti all’omosessualità di uno dei personaggi secondari.

Infine, il nuovo cast di doppiatori propone un’interpretazione convincente dei personaggi, contribuendo enormemente alla gradevole esperienza di visione. Personalmente non sarebbe una brutta idea se il nuovo cast continuasse a doppiare le possibili serie future e il cast “classico” continui a doppiare i film per Yamato Video. In ogni caso, vedremo presto cosa si deciderà per il film Lupin III VS Cat’s Eye che uscirà nel 2023 su Amazon Prime Video. Fino ad allora, aspetto con entusiasmo il prossimo mercoledì per il continuo della serie!

miércoles, 6 de abril de 2022

I cortometraggi di Hanna Barbera "made in Italy": l'era dell'animazione di Carosello

Questa è una riproposizione dell’articolo originale pubblicato in spagnolo e inglese il 25 gennaio 2021! 

Un po’ di tempo fa ho scoperto nella corrente dei contenuti di YouTube una serie di video molto graziosi, con protagonista il cane blu più famoso dell’animazione statunitense: Huckleberry Hound, conosciuto in Italia come Braccobaldo Bau! Ho pensato: “Cosa, un corto di Braccobaldo animato qui?” Effettivamente sì! Questi cortometraggi creati tra il 1967 e il 1969 da Organizzazione Pagot per la ditta Locatelli e presentati nel programma contenitore Carosello erano abbinati con il prodotto alimentare “Formaggini Mio”. 

Carosello fu creato nel 1957 come programma della neonata televisione pubblica italiana (RAI, Radio Televisione Italiana) che includeva un piccolo spettacolo e pubblicità. La prima trasmissione ha avuto luogo il 3 febbraio 1957 alle 20:50 con uno schema definito della durata dei comunicati. Ogni prodotto aveva a disposizione 2 minuti e 15 secondi, divisi in 1 minuto e 45 secondi di spettacolo e un massimo di 30 secondi di pubblicità. Inoltre, lo sponsor poteva utilizzare il suo nome in qualsiasi modo nel filmato per un massimo di sei volte. Questa sfida per per le aziende di produzione incoraggiò la fantasia degli autori, che riuscirono a creare situazioni differenti con gli stessi personaggi per ridurre i costi di produzione. Il pubblico sviluppò presto un certo affetto per questi personaggi, continuando a vedere Carosello tutte le sere. Nei primi anni Carosello andava in onda tutti i giorni alle 20:50 eccetto il 2 novembre (commemorazione di tutti i defunti) e il Venerdì Santo, con quattro cortometraggi della durata di 2 minuti e 15 secondi ciascuno, continuando a essere l’unico spazio pubblicitario della televisione italiana.

A partire dal 1958, tra i cortometraggi esordirono produzioni animate. Il primo corto fu “Telequiz” con “l’Omino coi Baffi”. Nel 1962 Braccobaldo Bau esordì nelle televisioni italiane con il “Braccobaldo Show”, con protagonisti lui, gli orsi Yoghi e Bubu, e Pixie, Dixie e il gatto Mr. Jinks. Negli stessi anni i cortometraggi animati di “Looney Tunes” e “Merrie Melodies" diventarono conosciuti anche in Italia, e per questo i loro personaggi, amati dai bambini e da tutto il pubblico, furono protagonisti di alcuni corti in Carosello. Braccobaldo Bau è apparso in circa sette corti, Yoghi in uno, I Flintstones (Gli Antenati) in tre, e infine il gatto Silvestro in diciannove cortometraggi.

L'Omino coi Baffi con la caffettiera Moka Express.
La sua bocca è animata con la forma delle lettere che pronuncia.

Il fatto è che finora il numero non è certo, perché parte dei contenuti trasmessi in Carosello è attualmente perso. Per qualche ragione, dopo la conclusione del programma contenitore nel 1977, parte dei cortometraggi è stato eliminato intenzionalmente, probabilmente perché allora c’era bisogno di più spazio negli archivi. Parte dei contenuti si può trovare anche in Rai Teche, l’ente che si dedica a preservare e valorizzare il materiale audiovisivo prodotto e trasmesso dalla Rai. Fortunatamente, una comunità di appassionati sta lavorando per recuperare e documentare quelli che sono attualmente “lost media”, cioè media perduti. Grazie al sito web di questa comunità, Il Mito di Carosello, ho potuto documentare al massimo della precisione possibile finora i cortometraggi del nostro cane azzurro e dei suoi amici. Qui condividerò un cortometraggio per ogni personaggio, la maggior parte degli altri si può trovare su YouTube accompagnando il nome del personaggio a “Carosello”. Ora vediamo i prodotti pubblicizzati per ogni personaggio.


Braccobaldo Bau fu abbinato con il prodotto “Formaggini Mio”, piccoli formaggi leggeri amati dai bambini (pure molto buoni secondo me!) e il tema ricorrente nelle sue avventure è viaggiare in altri paesi con sua moglie e suo figlio (personaggi creati in Italia, lui originariamente aveva una fidanzata però era un personaggio diverso).


Yoghi e Bubu erano abbinati ai prodotti San Carlo. Fino a oggi si è trovato solo un unico corto nel quale i due orsi riescono a evitare le trappole del Ranger Smith e rubare un furgone pieno di prodotti San Carlo. È legittimo pensare che gli altri possibili cortometraggi avessero lo stesso tema.


I Flintstones rappresentavano l'insetticida “Neocid florale”. L’unico corto disponibile in video finora dei tre documentati ha per protagonisti Fred e Barney che cercano di catturare vermi per la pesca, con alcuni inconvenienti. Probabilmente gli altri cortometraggio avevano lo stesso tratto di storie quotidiane di Fred, Barney, Wilma e Betty.


Lo stesso può essere detto per i Jetsons (I Pronipoti) che hanno avuto tre cortometraggi con piccole storie del futuro, presentando la linea di elettrodomestici Girmi.


La lunga lista di cortometraggi di “Silvestro gatto maldestro” mostra i diversi e altrettanto folli tentativi di riuscire a mangiare il piccolo canarino Titti. Ogni volta l’inseguimento si interrompe quando Titti si nasconde dietro a una confezione di salsa di pomodoro DeRica e Silvestro dice “Eh no, su DeRica non si può!”.

Personalmente credo che le produzioni animate create da Carosello siano un tesoro molto interessante che aspetta di essere scoperto dalla gente e vorrei parlare ancora di questa collaborazione e anche dei suoi personaggi originali, icone della cultura pop italiana degli anni 60-70.

lunes, 8 de noviembre de 2021

Misseri Studio: campione dell'animazione stop-motion italiana

In passato, trattando uno dei cortometraggi di Sardegna Film Commission, abbiamo parlato dello studio di animazione italiano Misseri Studio, conosciuto principalmente per le sue produzioni in stop-motion. Oggi cercherò di fare un excursus a partire dalle sue origini alla fine degli anni 50 fino ai suoi progetti attuali.

Bambola di Susanna
(fonte: mondocarosello)

Prima di Misseri Studio, nel 1957 Francesco Misseri ha fondato lo Studio K, che ha lavorato in molte produzioni commerciali per il programma contenitore televisivo Carosello, creando diversi personaggi, tra cui Susanna Tuttapanna, Olivella e Mariarosa, Dolce cara mammina. Studio K ha prodotto animazioni per Carosello dal 1961 al 1976. Insieme a Renzo Tarchi, Pier Francesco Tamburini e Marino Marchi si è inizialmente dedicato all’animazione perché non era molto pratico lavorare alle riprese dal vivo a Firenze come lo era a Roma o Milano, e i cartoni animati erano un’alternativa che ha presto conquistato gli spettatori.

Susanna Tuttapanna è uno dei personaggi più memorabili di questo periodo: una graziosa bambina animata in 2D per promuovere i prodotti caseari Invernizzi. Susanna era talmente popolare che esistevano giocattoli e memorabilia a sua immagine, e tuttora continua a essere apprezzata dagli appassionati di icone vintage.

Calze di Susanna
(fonte: mondocarosello)

Per quanto riguarda l’animazione stop-motion, Studio K nel 1968 ha iniziato a creare animazioni di oggetti reali a Firenze per Fernet Branca. In seguito, hanno fatto una sola serie di animazioni con la plastilina per lasciare ai loro ex impiegati Rodolfo Marcenaro e Paolo Villani il tempo di organizzarsi per produrre da sé a Milano nello studio Tipofilm. Approssimativamente la metà delle animazioni erano opera dell’animatrice Fusako Yusaki, l’altra parte è stata messa in atto dallo scultore e animatore Massimiliano Squillace.

Prima di fondare Misseri Studio nel 1974, Francesco Misseri ha lavorato alla serie Mio Mao nello studio PMBB di cui è  stato socio fondatore. I protagonisti della serie sono due gatti curiosi che scoprono diverse creature ogni episodio. Con la tecnica di animazione stop-motion con la plastilina (claymation), sono stati prodotti 26 episodi di 5 minuti ciascuno. Una delle caratteristiche più memorabili della serie è l'uso di suoni e onomatopee al posto del dialogo verbale: questo fa in modo che la serie sia comprensibile al di là delle barriere linguistiche. Inoltre, la mancanza di dialogo amplifica l'espressività dei personaggi. Piero Barbetti si è occupato della composizione del tema musicale delle avventure dei gattini. In seguito, dopo aver recuperato i diritti di distribuzione nel 2000 e aver rimasterizzato la prima stagione, Misseri Studio ha prodotto in collaborazione con il canale britannico Channel Five due nuove stagioni di 26 episodi ciascuna tra il 2005 e il 2007 negli stessi studi di Firenze dove è stata creata la prima.


Mio Mao non è stata l’unica serie con queste caratteristiche: Quaqquao era animato con fogli di carta ripiegati come nell’arte dell’origami; A.E.I.O.U. animava la sabbia accompagnata da musica d'orchestra; The Red and the Blue utilizzava la plastilina; e infine è stato possibile animare Pozzie con gocce d’acqua! Tutte hanno in comune l’uso della musica come parte fondamentale della narrazione, in combinazione con il loro linguaggio non verbale e le scene colorate e piene di immaginazione.

Quasi tutte sono state produzioni dello studio, però Pozzie è un caso speciale: una co-produzione con l’emittente televisiva giapponese NHK, un esperimento unico. Grazie a una tecnica innovativa, gli animatori sono riusciti a dare forma a gocce d’acqua muovendole e modellandole, come se fossero plastilina, sopra una lastra di vetro. L’uso del colorante permette anche di creare forme interessanti con le quali interagisce il protagonista. Pozzie è una goccia d’acqua vivente, curiosa e felice come un bambino, che scopre e gioca con oggetti d’acqua, cambiando spesso forma. La serie ha 13 episodi che durano un minuto e mezzo.


Un’altra collaborazione importante di Misseri Studio è stata quella con Sesame Workshop: sono stati prodotti molti segmenti animati per la serie Sesame Street, utilizzando principalmente la plastilina e occasionalmente carta e sabbia. La sua produzione principale è stata la serie Bert and Ernie’s Great Adventures, segmenti di Sesame Street in cui Bert e Ernie usano la loro immaginazione per visitare luoghi particolari e vivere avventure. La serie, prodotta dal 2008 al 2017 con l’animazione stop-motion di plastilina (claymation), è presentata al mercato internazionale come due stagioni di 26 episodi da 5 minuti ciascuna, separati dagli episodi di origine di Sesame Street.


Gli esperimenti di Misseri Studio non finiscono qui: nel 2013 è andata in onda la serie animata Mofy, basata sui personaggi dei libri illustrati dell’autrice giapponese Aki Kondo. Le avventure della coniglietta Mofy e i suoi morbidi amici sono animate manipolando il cotone con una tecnica innovativa. La serie è una coproduzione tra Misseri Studio, Sony Creative Products, Rai Fiction e ZDF, che coinvolge Italia, Giappone e Germania. Le tre stagioni presentano un totale di 78 episodi di 5 minuti ciascuno, e hanno lo scopo di aiutare la crescita emotiva e relazionale dei bambini, che si possono identificare con Mofy. 


Immagine promozionale di Paper Mask
(fonte: misseristudio.com)
Infine, gli animatori di Misseri Studio stanno lavorando in collaborazione con la compagnia cinese UYoung per il progetto Paper Mask: un’animazione pionieristica che utilizza i ripiegamenti della carta in modo dinamico, tutto animato manualmente in stop-motion senza alcun compromesso digitale. Il protagonista è un gatto intrepido che viaggia attraverso un mondo di carta in rovina per trovare il cane che potrebbe salvarne il futuro. Per il momento abbiamo un trailer del progetto nel sito dello studio, con un’incredibile dimostrazione di abilità degli animatori!

Nel corso dei decenni Misseri Studio ha continuato a sperimentare, cercando sempre la risposta alla domanda “Potrei animare con questo elemento?” e raggiungendo nuove mete ogni volta. Che studio ammirabile, ha fatto la storia dell’animazione italiana e continua a portare la sua arte nel mondo!

viernes, 13 de agosto de 2021

Il cartoon incontra l'orrore: I conigli rosa uccidono (Dylan Dog)

Eddie Valiant e Roger Rabbit

I cartoni animati di genere comico sono ben noti per le loro leggi fisiche che permettono ai personaggi di compiere azioni comicamente esagerate senza avere ferite importanti: questo concetto è chiamato commedia slapstick. Gli esempi più celebri di slapstick si possono trovare nei cortometraggi di Looney Toons, Tom & Jerry e Braccio di Ferro.

E questa è solo una parte dei cameo!

Che succederebbe se i personaggi dei cartoni animati coesistessero con gli umani? Nel 1988 il film Chi ha incastrato Roger Rabbit, diretta da Robert Zemeckis e con protagonisti Bob Hoskins, Christopher Lloyd e Charles Fleischer, propone un mondo dove umani e toons convivono: loro recitano nei cortometraggi come gli attori umani, però seguono lo stesso le regole dello slapstick. Questo incredibile film di culto di fine anni 80 fu creato con una tecnica mista: sono state filmate le scene in carne e ossa, poi gli animatori hanno aggiunto i toons, creando le interazioni tra di due sullo schermo. Il film è pieno di cameo di personaggi famosissimi, e una delle poche occasioni in cui i più grandi personaggi Disney e Warner Bros si sono incontrati.

Copertina del n.24 di Dylan Dog

Alcuni mesi dopo nello stesso anno, in Italia si diede un’altra risposta alla domanda da un punto di vista horror: Dylan Dog (abbiamo parlato del fumetto in passato) propone nelle edicole il numero 24 intitolato I conigli rosa uccidono, scritto da Luigi Mignacco con i disegni di Luigi Piccatto e Cesare Valeri. La creatura protagonista è il famosissimo coniglio animato Pink Rabbit, omaggio e parodia dei Looney Toons e i principi dello slapstick. Pink Rabbit è presentato come personaggio di finzione nel mondo di Dylan Dog, prodotto dallo studio Sandy Sidney (palese parodia della Disney). Incredibilmente, Pink Rabbit arriva nel mondo reale, e cerca di giocare con i suoi nuovi “amici di carne” allo stessa maniera del suo paese d’origine: violente gag slapstick! Sfortunatamente gli umani non seguono le stesse leggi fisiche dei toons, quindi potete immaginare i risultati brutali e splatter dei suoi giochi, e le sue perplessità: perché i suoi nuovi amici non si riprendono, sono fragili?

Pink Rabbit ha finito di giocare
con il suo animatore Frank

Quando la moglie di uno degli animatori principali affida a Dylan il caso del suo omicidio (il marito aveva incubi ricorrenti su Pink Rabbit e di recente lo ha visto nel mondo reale), una serie di eventi conduce Dylan nel mondo animato di Pink Rabbit. Tuttavia, come in molte altre storie memorabili del personaggio, la narrazione ci offre due spiegazioni, una soprannaturale e una più terrena, e una non esclude l’altra! Pink Rabbit esisteva davvero o era una maschera utilizzata dal suo creatore per compiere omicidi? In un incredibile colpo di scena, entrambe sono la verità, quando Groucho rivela a Dylan di aver visto la sua lotta contro Pink Rabbit in televisione. L’esistenza del mondo dei toons viene trattata successivamente nel numero 107, Il paese delle ombre colorate del 1995. Qui si esplora il mondo animato di Jumpo (il vero nome di Pink Rabbit) e si capisce che in realtà il coniglio non è così cattivo, semplicemente non comprende il mondo delle persone di carne.

Copertina del n.107 di Dylan Dog

Jumpo ha avuto altre due storie dedicate a lui, in due testate secondarie di Dylan Dog; nel 2009 è protagonista de I conigli rosa colpiscono ancora nell’annuale Almanacco della Paura e nel 2018 in I conigli rosa muoiono nella testata trimestrale Color Fest dedicata alle storie a colori. La tetralogia scritta da Luigi Mignacco ci ha regalato uno dei personaggi più interessanti e memorabili della serie, e uno dei miei preferiti che spero di vedere apparire in altre storie in futuro.