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lunes, 19 de diciembre de 2022

Un'avventura culinaria fantasy italiana: Squisito! [Jundo Original]

Copertina di Squisito! n.1

La casa editrice Jundo supera un altro traguardo con successo, portando in esclusiva al Lucca Comics and Games tenutosi lo scorso novembre le prime copie stampate delle sue opere originali, insieme a famose opere importate dal mercato coreano come Of Machines and Beasts e All of You. Dopo la conclusione dell’evento, i volumi sono diventati disponibili sul negozio online del sito e presso i principali rivenditori come Amazon, MangaYo!, starshop.it, POPstore e il circuito delle fumetterie e librerie. Tra questi volumi troviamo il numero 1 di un delizioso fumetto d’avventura che unisce la passione per la cucina con ambientazioni e creature fantastiche. 

Una delle pagine a colori
del primo capitolo
Squisito! Fantastici Sapori Tradizionali Italiani, opera di Gianmarco Bonelli sia nei disegni che nella sceneggiatura, raccoglie in sé varie ispirazioni e riferimenti: lo stile di disegno, con il suo tratto sottile e dettagliato e personaggi molto espressivi, specialmente in situazioni comiche, ricorda opere manga come One Piece; anche la dimensione del volumetto è abbastanza simile a quella dei classici tankōbon. Tuttavia, il verso il lettura è all’occidentale perché nonostante le sue influenze, l’autore lo considera un fumetto italiano e ha preferito mantenere questa direzione. Un esempio di opera edita da Jundo che invece utilizza il verso di lettura giapponese è Shaman di Shinichi Hotaka e Arisu, ideato a tutti gli effetti per essere letto come un manga.

Questo simpatico fumetto gastronomico è ambientato in un’Italia piena di creature particolari e ingredienti incredibili difficili da cogliere, che richiedono un tipo particolare di persone per procurarli. Tali esperti avventurieri e ricercatori di prelibatezze sono chiamati raccoglitori, la cui maggior parte è riunita nell’associazione U.R.C.A. In questo mondo che ruota attorno alla cucina, cuochi e raccoglitori sono figure importanti e alcuni di loro possono diventare delle leggende! Lo sa bene Pia, giovane raccoglitrice e ammiratrice del duo più famoso delle terre di Ausonia: Artemio e Nausicaa, una cuoca e un raccoglitore di prima classe misteriosamente scomparsi dieci anni fa. Affidata alle cure dell’oste Nerone, Pia si guadagna da vivere nel paesino di Piumanera raccogliendo ingredienti con la sua mannaia comicamente grande, continuando a cercare una traccia per ritrovare i due.

Pia affronta il badalischio

Durante una delle sue uscite per conto di Nerone si imbatte in un povero forestiero avvelenato dalla creatura più pericolosa della zona, il badalischio. Pia soccorre il ragazzo e recupera gli ingredienti per l’antidoto, affrontando di persona la creatura. Una volta guarito, il ragazzo si presenta come Leo Greco, giovane cuoco venuto a Piumanera proprio per cercare Artemio e Nausicaa. Leo e Pia diventano subito amici, parlando delle loro imprese preferite tra le migliaia di nuove specie scoperte e le straordinarie ricette inventate dai loro idoli. Per sdebitarsi, Leo si offre di cucinare la carne del badalischio, dimostrandosi un ottimo cuoco. D’altro canto, Pia è più che contenta di lasciargli i fornelli perché è tanto una buona raccoglitrice quanto un disastro in cucina!

Dopo una cena in allegria (con una scena adorabile in cui Pia spiega come i cantucci si inzuppano nel vinsanto), Nerone decide di presentare a Pia un ricettario. La ragazza non ne capisce il motivo finché non spicca, in quarta di copertina, la firma di Nausicaa, e Leo scopre molto in fretta che le ricette compongono un chiaro itinerario che copre la penisola. Pia esce dalla sala sconvolta, seguita da Leo. La ragazza ha cercato indizi per anni senza successo, e questa per lei è la conferma di non essere la persona adatta. Leo capisce come si sente e riesce a convincerla a percorrere insieme l’itinerario. Con la benedizione di Nerone, i due partono all’avventura.

L'adorabile gallonero Dante

In questo primo capitolo l’atmosfera fantastica è espressa molto bene, con una grande varietà di creature interessanti come i “colombetti”, adorabili funghetti volanti, il “gallonero” il cui sangue contrasta i veleni, il saporito “cappero stellare” e la sua pianta mastodontica, o l’affascinante “uovo imprinting”, che può essere maneggiato solo dalla persona che l’ha colto fino al momento della cottura. Uno dei pregi del volume cartaceo è l’inclusione di un grazioso bestiario con le creature apparse nei sei capitoli. Inoltre, rimuovendo la sovracopertina troviamo una simpatica sorpresa: la vera copertina del volume è uguale alla copertina del ricettario di Nausicaa! Sono i piccoli dettagli come questo che dimostrano l’attenzione prestata alla presentazione del fumetto.

Il ricettario di Nausicaa


In questo primo volume vediamo il progresso della dinamica tra Pia e Leo, le cui personalità contrastanti li portano a rischiare di interrompere il viaggio alla prima tappa. Grazie alla tenera coppia di commercianti che coltiva il cappero stellare, i due riescono a fare pace e instaurare un rapporto di fiducia. Testa calda e coraggiosa lei, osservatore e testardo lui, Pia e Leo rappresentano bene i cosiddetti street smarts e book smarts: lei conosce bene la zona e gli ingredienti grazie alla sua esperienza sul campo, mentre lui nonostante la sua conoscenza non è abituato a viaggiare; è proprio non preparandosi bene il percorso che ha rischiato la vita con il badalischio! Tuttavia è proprio grazie a queste differenze che i due sono complementari, e questa dinamica li rende un duo di protagonisti interessante. Inoltre, al di là delle differenze hanno in comune una certa insicurezza riguardo le loro capacità. Al primo incidente durante la raccolta del cappero stellare Pia inizialmente vuole tornare a casa, ma il confronto con Leo la spinge a ritentare e avere successo. Alla seconda tappa dell’itinerario si capisce perché il cuoco abbia preso la faccenda così a cuore, quando anche lui ha dei problemi a cogliere l’uovo imprinting: viste le parole dei genitori, <<In fin dei conti tu sei un cuoco, tesoro! Basta una chiamata e ti verremo a prendere, sai?>>, Leo probabilmente vuole dimostrare di potersela cavare, anche se è difficile. Pensando a cosa farebbe Pia, il ragazzo riesce finalmente a cogliere l’uovo, a dimostrazione dell’influenza positiva che hanno l’uno sull’altro.

Il sesto capitolo inizia a preparare i primi elementi di una trama che si svilupperà nei prossimi volumi, con l’introduzione di quattro generali all’inseguimento dei due ragazzi, perché il loro itinerario potrebbe condurli a Panacea! Un’ottima conclusione del volume che incuriosisce il lettore lasciandogli un interrogativo: cos’è Panacea? E che collegamento hanno Artemio e Nausicaa con quello che potrebbe essere un ingrediente leggendario? Lo scopriremo seguendo questa fantastica storia alla ricerca dei sapori italiani! 

Titolo: Squisito! Fantastici Sapori Tradizionali Italiani
Editore: Jundo
Autore (sceneggiatura, disegni e colori): Gianmarco Bonelli
Editing: LVCE1807    Lettering: Gianmarco Bonelli
Supervisione: Matteo Vesprini
Piattaforma digitale: www.jundo.it e l’app di Jundo (i primi sei capitoli sono disponibili gratuitamente)
Versione cartacea: Volume tankōbon 16,5x12, copertina flessibile con sovraccoperta, 232 pagine
Colori: B/N con le prime 12 pagine a colori nella versione cartacea
Codice ISBN: 979-12-80408-65-5

Illustrazione che accompagna il capitolo 6
(a colori sulla piattaforma ma in bianco e nero nel volume)

martes, 28 de septiembre de 2021

I primi copertinisti di Dylan Dog: Claudio Villa e Angelo Stano - 35 anni di Dylan Dog

Dylan Dog compie 35 anni! L’indagatore dell’incubo ha esordito nelle edicole il 26 settembre 1986 e da allora ha accompagnato i lettori ogni mese attraverso le decadi fino a oggi. Di recente abbiamo parlato dei copertinisti attuali di Dylan Dog, questa volta voglio celebrare l’anniversario della serie con i copertinisti del periodo “classico”: Claudio Villa e Angelo Stano.

Copertina di Dylan Dog n.1
di Claudio Villa
Claudio Villa ha debuttato nel mondo del fumetto dopo il diploma al liceo artistico, disegnando per le edizioni L.U.G. la miniserie medievale Enguerrand e Nadine e il fumetto fantascientifico Gun Gallon. Nel 1982 ha iniziato a collaborare con Sergio Bonelli Editore (al tempo chiamata Daim Press) per i numeri 11-12 della serie Martin Mystère, per la quale ha disegnato in totale nove storie. Dopo aver lavorato a quattro storie la casa editrice ha commissionato una prova per disegnare tavole di Tex, che ha passato con successo, lavorando in seguito su una sceneggiatura scritta dal fondatore Gian Luigi Bonelli.

Copertina de "Le vie dei colori"
di Claudio Villa

Nel 1986 è stato contattato da Tiziano Sclavi per la realizzazione grafica di un nuovo personaggio, Dylan Dog. Sclavi ha fornito a Villa tutto il materiale che raccoglieva il “processo creativo” e immagini di riferimento per i volti che lo ispiravano. I suoi primi tentativi non erano molto soddisfacenti: Dylan è un uomo inglese e i suoi studi avevano tratti <<spagnoleggianti con capelli folti, basettoni e un naso importante>>. Una volta capito che Dylan è inglese, si è deciso di utilizzare il viso di Rupert Everett come ispirazione, e con alcuni aggiustamenti siamo arrivati all’aspetto definitivo del personaggio. Claudio Villa si è occupato delle copertine per i primi 41 numeri. Nel 1996 ha scritto e disegnato in collaborazione con il cantautore Claudio Baglioni la storia Le vie dei colori con protagonista Dylan Dog, pubblicata a colori nella rivista Tutto Musica e Spettacolo. In un’intervista con Lo Spazio Bianco nel 2015 ha affermato che questa è stata la sua prima esperienza come copertinista ed è stata molto formativa: <<L’opportunità di dedicarmi alle copertine è stata una vera palestra>>.

Copertina di Dylan Dog n.42
di Angelo Stano
In seguito si è occupato della realizzazione grafica di Nick Raider, personaggio creato da Claudio Nizzi che ha esordito nel 1988. Ha ricevuto il testimone come copertinista di Tex dopo Galep nel 1994, disegnando anche parecchi numeri. Nel 2006 ha disegnato la storia Devil & Capitan America: Doppia Morte con la sceneggiatura di Tito Faraci, una produzione di Marvel Italia. Dal 2007 al 2011 ha disegnato le copertine per la Collezione storica a colori di Tex, una raccolta delle storie di Tex a colori in collaborazione con il gruppo editoriale L’Espresso. Claudio Villa si occupa anche delle copertine delle edizioni estere dei fumetti Bonelli. 

La carta del Giudizio
disegnata da Angelo Stano
Angelo Stano ha conseguito la maturità al liceo artistico nel 1971 e ha esordito nel mondo del fumetto nel 1973 disegnando un adattamento di Dalla Terra alla Luna di Jules Verne secondo la sceneggiatura di Roberto Catalano, pubblicata da Editrice Sole. Ha lavorato per numerose case editrici, tra le quali Ediperiodici, Edifumetto, Corrier Boy e Universo. È stato insegnante alla Scuola di Fumetto di Milano dal 1981 al 1999. Nel 1985 è entrato nel gruppo di autori che ha creato Dylan Dog, disegnando il primo numero della serie, L’alba dei morti viventi. Successivamente ha lavorato a molte storie della serie, e nel 1990 ha preso il testimone da Claudio Villa come copertinista della serie a partire dal numero 42. La sua ultima copertina è stata il numero 361, Mater Dolorosa, seguita dalla copertina bianca di Dopo un lungo silenzio, lasciando il testimone a Gigi Cavenago nel numero 363. Continua a disegnare occasionalmente storie nella serie principale: la sua storia più recente è il numero 417, L’ora del giudizio, scritta da Barbara Baraldi e pubblicata a maggio 2021. Durante la sua carriera Stano ha disegnato anche copertine per le testate Speciale Dylan Dog (1990-2014), Maxi Dylan Dog (1998-2014), Dylan Dog Gigante e Almanacco della Paura

Copertina di Dylan Dog n.315
di Angelo Stano

Nel 2012, Angelo Stano si è occupato di sceneggiatura, disegni e copertina del numero 315, La legione degli scheletri, un caso eccezionale nella serie perché solitamente i numeri sono un lavoro di due autori più il copertinista. Inoltre, nel 1991 ha illustrato i Tarocchi di Dylan Dog, carte create in collaborazione con l’editore Lo Scarabeo che rappresentano gli arcani maggiori con i personaggi della serie. 

In occasione del numero 400, Claudio Villa e Angelo Stano sono tornati per creare delle copertine speciali insieme a Gigi Cavenago e Corrado Roi, che non è stato copertinista per la serie regolare ma è uno degli artisti più memorabili della serie a fumetti. 


Copertine del n.400 di Dylan Dog a opera di Gigi Cavenago, Claudio Villa, Angelo Stano e Corrado Roi

Anche questa volta mostrerò le mie copertine preferite per celebrare gli artisti del periodo classico di Dylan Dog.


Copertina di Dylan Dog n.25, “Morgana”, ottobre 1988, Claudio Villa. Una delle copertine più memorabili, sia per la composizione che per l’introduzione del personaggio di Morgana. 



Copertina di Dylan Dog n.44, “Riflessi di morte”, maggio 1990, Angelo Stano. Mi piace particolarmente l’ombra e l’inclusione del titolo nella composizione, con la spada che ne copre una lettera.

Copertina di Dylan Dog n.40, “Golconda!”, febbraio 1990, Claudio Villa. La copertina è un omaggio al quadro Golconde di René Magritte in chiave horror.
Copertina di Dylan Dog n.63, “Maelstorm!”, dicembre 1991. Una stanza di passaggio surreale, dove non si sa dove sia il sopra e il sotto, e diverse creature soprannaturali si incontrano.

Copertina di Dylan Dog n.16, “Il castello della paura”, gennaio 1988. La dama velata e il suo abito meravigliosamente dettagliato sono protagonisti incontrastati della composizione.


Copertina di Dylan Dog n.120, “Abyss”, settembre 1996. Gli oggetti e la fauna marina sono raffigurati con gran cura, personalmente mi piace molto la prospettiva con cui è rappresentato il rasoio.

miércoles, 8 de septiembre de 2021

Cambia il copertinista di Dylan Dog: esce Gigi Cavenago, entrano Raul e Gianluca Cestaro

Il mese di settembre inizia con un’importante novità nella testata principale di Dylan Dog: il copertinista che ha accompagnato i lettori negli ultimi anni, Gigi Cavenago, passa il testimone ai fratelli Raul e Gianluca Cestaro a partire dal numero 421. Il curatore della testata, Roberto Recchioni, ha spiegato nei commenti dell’annuncio dell’uscita in edicola del numero 420 che Cavenago attualmente altre priorità e per questo ha dovuto lasciare il ruolo di copertinista.

Copertina di Dylan Dog n.420 di Gigi Cavenago

Gigi Cavenago ha debuttato nel mondo del fumetto nel 2005 nella rivista Strike pubblicata da Star Comics con una storia breve intitolata “Predatore naturale”. In seguito ha lavorato nella nuova serie di Jonathan Steele disegnando alcuni numeri. Alterna l’attività di fumettista con il lavoro di illustratore per case editrici e pubblicità. Ha esordito alla Sergio Bonelli Editore come parte del gruppo della miniserie Cassidy (2010), poi è stato scelto per la serie Orfani nel 2013. Nel 2014 ha iniziato a disegnare le copertine della testata secondaria Maxi Dylan Dog Old Boy e ha esordito come copertinista della testata regolare a novembre 2014 con il numero 363, Cose perdute, scritto da Paola Barbato con i disegni di Giovanni Freghieri, prendendo il testimone del copertinista Angelo Stano.

Copertina di Mater Dolorosa di Gigi Cavenago

Inoltre, prima del suo debutto ufficiale come copertinista, Gigi Cavenago ha disegnato a colori il numero 361, Mater Dolorosa, scritto dal curatore Roberto Recchioni per festeggiare i 30 anni di Dylan Dog. Questo numero è disponibile nella sua edizione da edicola, con la copertina di Angelo Stano, e anche in edizione a copertina rigida e formato più grande per le librerie, che si può leggere in italiano, inglese e portoghese brasiliano. Nel febbraio del 2019, i gemelli Cestaro hanno iniziato a occuparsi delle copertine di Maxi Dylan Dog Old Boy, con dei risultati molto belli.

Copertina di Dylan Dog n.421
di Raul e Gianluca Cestaro


Raul e Gianluca Cestaro hanno esordito nel mondo del fumetto nella seconda metà degli anni 90 con la storia breve “Il Fulmicotone” in una fanzine per la fiera di Lucca, nel 1996 hanno iniziato il loro percorso professionale con “Kid, una strana storia”, fumetto scritto da Giancarlo Alessandrini e pubblicato per il centenario del fumetto all’evento Lucca Comics. Nello stesso anno hanno lavorato alla Sergio Bonelli Editore disegnando Robinson Hart, creato da Luigi Mignacco. Nel 2002 hanno iniziato a lavorare sulla testata principale dell’editore, Tex, diventando artisti ricorrenti. La loro prima storia con Dylan è stata nel Color Fest n.10 nel 2013, seguita da due numeri nella testata regolare: n.331 La morte non basta (autore Giovanni de Gregorio, aprile 2014) e n.346 “...e cenere tornerà” (autrice Paola Barbato, luglio 2015).

Anche se mi mancheranno le copertine di Cavenago, sono molto contenta che i fratelli Cestaro siano i suoi successori! Per celebrare gli artisti mostrerò le mie copertine preferite create da loro in questi anni di carriera con Dylan Dog.


Copertina di Dylan Dog n.363 “Cose perdute”, novembre 2014. Illustrazione di debutto di Gigi Cavenago nella testata principale. Groucho è un elemento notevole nell’opera, perché non appare spesso in copertina.


Copertina di Maxi Dylan Dog Old Boy n.35, febbraio 2019. Illustrazione di debutto dei fratelli Cestaro come copertinisti in Dylan Dog, presenta alcuni dei più noti avversari del protagonista. 


Copertina di Dylan Dog n.403 “La lama, la luna e l’orco”, marzo 2020, di Gigi Cavenago. Curiosità: nella copia cartacea del numero il titolo e il coltello riflettono la luce!


Copertina di Dylan Dog Old Boy n.3, ottobre 2020. Illustrata dai fratelli Cestaro, include i comprimari di Dylan Dog in atmosfera Halloween.


Copertina di Dylan Dog n.419 “Albachiara”, luglio 2021, di Gigi Cavenago. Con un gioco di tonalità calde e fredde, la protagonista dell’illustrazione è la ragazza anche se non si trova in primo piano nella composizione.


Copertina di Dylan Dog Old Boy n.6, aprile 2021. I fratelli Cestaro omaggiano il quadro Nighthawks di Edward Hopper con un’interessante prospettiva distorta.

In un’altra occasione si potrebbe parlare dei primi due copertinisti di Dylan Dog, Angelo Stano e Claudio Villa, con le mie copertine preferite del periodo “classico” della serie, alla prossima!

martes, 31 de agosto de 2021

Nuovo trailer del film di Diabolik - Chi è il "Re del terrore"?

Recentemente è uscito un nuovo trailer di un film molto atteso in Italia dagli appassionati di fumetti e libri gialli e dal pubblico generale: Diabolik, diretto dai Manetti Bros. e con protagonisti Luca Marinelli e Miriam Leone. Diabolik è stato e ancora è una parte molto importante della storia del fumetto italiano, a causa del suo genere, le sue caratteristiche e il contesto storico degli anni del suo debutto. Creato agli inizi degli anni 60 dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, Diabolik è un ladro abilissimo, incredibilmente intelligente e maestro del travestimento, anche esperto di combattimento. Seguendo la tendenza dei film di spionaggio (come quelli di James Bond), il ladro usa dispositivi e macchine molto avanzate, alcune tra queste diventarono presto degli elementi ricorrenti, come le maschere di plastica, i pugnali e il pentothal, un potente siero della verità utilizzato molto spesso dal Re del terrore. Il ladro è accompagnato dalla inseparabile complice e amore della sua vita Eva Kant, donna tanto abile e intelligente quanto lui. Insieme rubano innumerevoli oggetti di valore, evitando sempre di essere arrestati dall'ispettore Ginko.

Il sito ufficiale di Diabolik lo descrive in questo modo:

"Titolare della collana, professione ladro. Ruba soprattutto gioielli preziosissimi o enormi cifre di denaro e non esita a uccidere chi intralcia i suoi piani. Nonostante svolga un'attività decisamente illegale, è dotato di sani e radicati principi etici, sia pure molto personali (l'onore, la tutela dei più deboli, il senso dell'amicizia e della riconoscenza, il rispetto degli animi nobili), e perciò odia mafiosi, narcotrafficanti, strozzini e aguzzini. Sicuramente Diabolik ha un nome e un cognome, che però nessuno, nemmeno lui, conosce."

Copertina di Diabolik n.1 (1962)

Diabolik ha sviluppato i suoi principi morali dopo i primi numeri, nella storia grazie all'influenza positiva di Eva Kant e narrativamente con lo scopo di dare un aspetto poliedrico alla personalità del protagonista. Angela Giussani creò Diabolik nel 1962, dopo alcuni tentativi di lanciare un personaggio accattivante per la sua nuova casa editrice Astorina, fondata con la liquidazione del suo lavoro precedente nella casa editrice del marito Gino Sansoni. Debuttò nelle edicole nel novembre del 1962 con la storia Il re del terrore e l'audace sottotitolo "il fumetto del brivido", che in seguito fu cambiato in "il giallo a fumetti"

Una serie rivoluzionaria e di successo sotto diversi punti di vista: la prima serie nel fumetto italiano di genere noir; creata da una donna, direttrice della propria casa editrice in collaborazione con sua sorella; un formato personalizzato conosciuto come "formato Astorina", pensato per permettere ai pendolari di leggere storie appassionanti di azione e misteri durante i loro viaggi; infine, una delle serie che lottò contro le difficoltà relative alla censura e l'opinione popolare. Nel periodo storico del boom economico degli anni 60, il genere noir era molto in voga in Italia perché i lettori cercavano protagonisti diversi dagli schemi della società con un temperamento ingegnoso e forte. Questo tipo di storia permette al lettore di esplorare in modo sano e sicuro situazioni pericolose che normalmente eviterebbe nella vita reale, in modo simile all'esperienza di leggere storie dell'orrore.

Diabolik e Eva (fonte: diabolik.it)

Inoltre, prima del debutto del fumetto noir non esistevano fumetti diretti a un pubblico adulto in Italia, principalmente a causa del preconcetto che il fumetto è un genere per bambini e deve essere "appropriato". La verità è che il fumetto non è un genere, è un mezzo artistico che può raccontare storie infinite di qualsiasi genere per qualsiasi età! I tentativi di censura del fumetto noir amplificarono ancora di più l'interesse dei lettori, rendendo Diabolik uno dei fumetti italiani più di successo dell'era contemporanea in Italia e Europa.

Diabolik ha avuto la sua prima trasposizione cinematografica nel 1968 con Danger: Diabolik, diretto da Mario Bava, conosciuto maggiormente come uno dei maestri del cinema horror italiano. Il film è considerato un mix di pop art, optical art, psichedelia e futurismo. Potete vedere un trailer del film qui a vostra discrezione:

Inoltre, nel 1999 Diabolik ha avuto anche una serie animata dedicata alle sue avventure, prodotta da Saban International (parte del gruppo Saban, conosciuto principalmente per adattamenti di serie giapponesi del genere tokusatsu come il franchise dei Power Rangers, basata sulla serie Super Sentai), la francese M6, l'americana Fox Television e l'italiana Mediaset. La serie, intitolata Diabolik: track of the Panther, presenta 40 episodi da 24 minuti, e non segue esattamente le storie e il tono del fumetto perché sono stati cambiati alcuni dettagli per adattarla a un pubblico più ampio e giovane. Tra i cambiamenti più evidenti: Diabolik e Eva sono più giovani, rubano solo ai cattivi e Diabolik non ha mai ucciso nessuno. Tuttavia, il mistero e i trucchi ingegnosi sono stati mantenuti intatti.

Sigla italiana e titoli di coda della serie animata di Diabolik

Per finire, il film dei Manetti Bros., che debutterà il 16 dicembre 2021, si basa principalmente sul terzo numero della serie, L'arresto di Diabolik, in cui il ladro incontra per la prima volta Eva Kant. Sono stati annunciati recentemente due sequel, dimostrando l'intenzione di raccontare una trilogia sul Re del Terrore.

jueves, 27 de mayo de 2021

Groucho o Felix? La traduzione e localizzazione inglese di Dylan Dog

Dylan Dog è uno dei personaggi più emblematici del fumetto italiano nel nostro paese, al punto che anche se non l’hai mai letto, lo conosci comunque come parte della cultura pop. Creata da Tiziano Sclavi per Sergio Bonelli Editore, la serie racconta le terrificanti avventure dell’Indagatore dell’Incubo, Dylan Dog, che in ogni numero segue un caso soprannaturale e incontra diverse creature che rappresentano le inquietudini e le paure degli esseri umani. Alcune storie sono omaggi a miti e opere famose: il primo numero è infatti un omaggio a La notte dei morti viventi di George Romero! Nel corso dei primi numeri la serie mensile che debuttò nel 1986 acquistò le sue caratteristiche distintive: molte citazioni a film e romanzi; ironia e umorismo surreale; un protagonista pieno di difetti e manie; uno stile di scrittura particolare che avvicina il fumetto al romanzo, con particolare attenzione all’introspezione e l’aspetto onirico. Il lato comico e surrealista delle storie viene dall’assistente di Dylan, Groucho. Cosa? Groucho Marx? Beh sì, ma in realtà non proprio.

Groucho l'assistente di Dylan Dog e l'attore Groucho Marx

Groucho è un attore comico che si comporta in modo molto simile al vero signor Marx, essendo di fatto un imitatore perfetto. Il suo atteggiamento divertente e assurdo aiuta ad alleviare l’atmosfera seria e macabra e la personalità talvolta malinconica di Dylan. Tuttavia, Groucho ha dimostrato molte volte, nel corso della lunghissima serie, di essere un assistente competente e un buon amico solidale per il suo capo. A causa del suo stato di sosia di Groucho Marx, il nostro surreale amico è stato oggetto di un dilemma di localizzazione e traduzione alla fine degli anni '90, quando alcune serie di Sergio Bonelli Editore sono state esportate al mercato editoriale americano.

Grazie al libro di traduzione Nuvole Migranti - Viaggio nel fumetto tradotto scritto da Valerio Rota, ho potuto ricostruire il percorso della collaborazione con la casa editrice statunitense Dark Horse. Nel 1998 fu presentata l’iniziativa That’s Fumetti! con l’obiettivo di promuovere il fumetto italiano nel mondo, con la collaborazione delle più grandi case editrici italiane del settore. Fu creato un catalogo in inglese sul fumetto italiano e la sua storia, e il Comitato Organizzativo dell’iniziativa partecipò al San Diego International Comic Con nell’agosto del 1998. La collaborazione con Dark Horse era un rumor per un po’ di tempo però i risultati si videro nel 1999 con la pubblicazione dei Bonelli Comics.

Delle molte serie della libreria di Sergio Bonelli Editore, ne sono state scelte tre: Dylan Dog, Martin Mystère e Nathan Never. L’agenzia Strip Art Features di Ervin Rustemagic, responsabile della gestione dei diritti esteri di pubblicazione dei personaggi di SBE ed editore diretto dei fumetti Bonelli in Slovenia e Croazia, propose le tre serie a Dark Horse. La casa editrice statunitense scelse sei storie per ogni personaggio (seguendo occasionalmente i consigli degli autori italiani) per creare tre miniserie di sei numeri. Per dare un appeal americano, le copertine sono state disegnate da artisti statunitensi: Mike Mignola per Dylan Dog, Dave Gibbons per tre copertine di Martin Mystère e Art Adams per quattro copertine di Nathan Never. 

La copertina del numero 1 di Claudio Villa

Mentre la traduzione era un lavoro di buona qualità, riuscendo a mantenere per la maggior parte il significato e il tono della sceneggiatura, sono state prese due scelte editoriali: Dylan ha perso la sua esclamazione caratteristica (Giuda Ballerino) e, più  importante e più drastico, Groucho è stato ribattezzato Felix e gli hanno tolto i baffi! Dark Horse decise di farlo probabilmente per evitare problemi di utilizzo di immagine da parte della famiglia Marx e per non creare confusione nei lettori americani che stavano leggendo una storia già abbastanza differente dagli standard del tempo. Per l'edizione americana, Dark Horse modificò tutte le pagine in cui è presente Groucho con un'incredibile precisione, è un lavoro molto notevole!

Felix nell'edizione Dark Horse
e Groucho nell'edizione originale

Il contrasto tra la versione originale e l'edizione Dark Horse rimane comunque  impressionante agli occhi di un lettore italiano, anche per il fatto che così si rimuove parte della psicologia del personaggio. Da una parte, l’assistente sosia perfetto di Groucho Marx contribuisce al surrealismo (e anacronismo: ha l’aspetto del Groucho degli anni ‘30 e la serie è ambientata negli anni ‘80), d’altra parte il nostro amico usa il nome di Groucho Marx come una maschera. Non conosciamo mai il suo nome originale o il suo passato prima di incontrare Dylan nei dettagli. Questa parte affascinante della sua psicologia è persa una volta che si rimuove la sua caratteristica di sosia. Tuttavia si potrebbe raggiungere un risultato introspettivo simile usando semplicemente il suo carattere da comico.
Copertina della raccolta
delle storie di Mike Mignola

Nell’ottobre del 2019 è stato annunciato, dopo un certo periodo di voci di corridoio, che Atomic Monster di James Wan aiuterà SBE nella produzione di una serie tv di dieci episodi ispirata dalle storie del fumetto. Il problema di Groucho potrebbe ripresentarsi in questa occasione, come lo risolveranno?

Secondo me, l’opzione ideale sarebbe modernizzare l’aspetto del personaggio, mantenendo la sua personalità intatta e usando “Groucho” come soprannome e forse Felix come nome, ricordandolo una volta o due. Quando verrà rilasciato un trailer della serie potremo vedere la soluzione che sceglieranno.

Fino ad allora, preparatevi per altri articoli sul mondo del fumetto, alla prossima!


miércoles, 21 de abril de 2021

JUNDO: la libreria continua a espandersi

Il nuovo servizio italiano per leggere fumetti online JUNDO continua a includere nuove opere nella propria libreria, il rifornimento più recente vede il debutto di lavori indipendenti esteri! Ora il catalogo presenta 16 opere originali di artisti italiani e un’opera importata: Exilium, scritta da Ben Slabak con i disegni di Salomon Farias.

Exilium è uno dei progetti di Ben Slabak che hanno avuto un grande successo sulla piattaforma Kickstarter, il sito di raccolta fondi (crowdfunding) dove i progetti indipendenti possono ottenere finanziamenti grazie a donazioni dirette degli utenti. Citando le parole della pagina Kickstarter:

Exilium è una graphic novel che consiste nell’intera serie limitata di sei numeri pubblicata da Alterna comics, inclusa una storia bonus di 10 pagine dal mondo di Exilium.

Attualmente il primo numero della seconda stagione di Exilium è stato già finanziato attraverso Kickstarter. Una storia di fantascienza, Exilium è ambientato negli ultimi anni del ventunesimo secolo: un’avanzata civiltà aliena, dopo aver avuto contatti con gli umani, è arrivata sul nostro pianeta per sfuggire a una forza superiore, dividendo l’umanità. Senza saperlo hanno condotto i loro nemici sulla Terra; alieni e umani alleati ora devono difendersi. Le speranze del pianeta sono riposte in un gruppo misterioso conosciuto come Exilium

Quest’opera è un ottimo inizio che continua a promette contenuti interessanti per la piattaforma, sia originali che importati.