Dylan Dog compie 35 anni! L’indagatore dell’incubo ha esordito nelle edicole il 26 settembre 1986 e da allora ha accompagnato i lettori ogni mese attraverso le decadi fino a oggi. Di recente abbiamo parlato dei copertinisti attuali di Dylan Dog, questa volta voglio celebrare l’anniversario della serie con i copertinisti del periodo “classico”: Claudio Villa e Angelo Stano.
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Copertina di Dylan Dog n.1 di Claudio Villa |
Claudio Villa ha debuttato nel mondo del fumetto dopo il diploma al liceo artistico, disegnando per le edizioni L.U.G. la miniserie medievale Enguerrand e Nadine e il fumetto fantascientifico Gun Gallon. Nel 1982 ha iniziato a collaborare con Sergio Bonelli Editore (al tempo chiamata Daim Press) per i numeri 11-12 della serie Martin Mystère, per la quale ha disegnato in totale nove storie. Dopo aver lavorato a quattro storie la casa editrice ha commissionato una prova per disegnare tavole di Tex, che ha passato con successo, lavorando in seguito su una sceneggiatura scritta dal fondatore Gian Luigi Bonelli.
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Copertina de "Le vie dei colori" di Claudio Villa |
Nel 1986 è stato contattato da Tiziano Sclavi per la realizzazione grafica di un nuovo personaggio, Dylan Dog. Sclavi ha fornito a Villa tutto il materiale che raccoglieva il “processo creativo” e immagini di riferimento per i volti che lo ispiravano. I suoi primi tentativi non erano molto soddisfacenti: Dylan è un uomo inglese e i suoi studi avevano tratti <<spagnoleggianti con capelli folti, basettoni e un naso importante>>. Una volta capito che Dylan è inglese, si è deciso di utilizzare il viso di Rupert Everett come ispirazione, e con alcuni aggiustamenti siamo arrivati all’aspetto definitivo del personaggio. Claudio Villa si è occupato delle copertine per i primi 41 numeri. Nel 1996 ha scritto e disegnato in collaborazione con il cantautore Claudio Baglioni la storia Le vie dei colori con protagonista Dylan Dog, pubblicata a colori nella rivista Tutto Musica e Spettacolo. In un’intervista con Lo Spazio Bianco nel 2015 ha affermato che questa è stata la sua prima esperienza come copertinista ed è stata molto formativa: <<L’opportunità di dedicarmi alle copertine è stata una vera palestra>>.
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Copertina di Dylan Dog n.42 di Angelo Stano |
In seguito si è occupato della realizzazione grafica di Nick Raider, personaggio creato da Claudio Nizzi che ha esordito nel 1988. Ha ricevuto il testimone come copertinista di Tex dopo Galep nel 1994, disegnando anche parecchi numeri. Nel 2006 ha disegnato la storia Devil & Capitan America: Doppia Morte con la sceneggiatura di Tito Faraci, una produzione di Marvel Italia. Dal 2007 al 2011 ha disegnato le copertine per la Collezione storica a colori di Tex, una raccolta delle storie di Tex a colori in collaborazione con il gruppo editoriale L’Espresso. Claudio Villa si occupa anche delle copertine delle edizioni estere dei fumetti Bonelli.
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La carta del Giudizio disegnata da Angelo Stano |
Angelo Stano ha conseguito la maturità al liceo artistico nel
1971 e ha esordito nel mondo del fumetto nel
1973 disegnando un adattamento di
Dalla Terra alla Luna di
Jules Verne secondo la sceneggiatura di
Roberto Catalano, pubblicata da
Editrice Sole. Ha lavorato per numerose case editrici, tra le quali
Ediperiodici,
Edifumetto,
Corrier Boy e
Universo. È stato insegnante alla
Scuola di Fumetto di Milano dal
1981 al
1999. Nel
1985 è entrato nel gruppo di autori che ha creato Dylan Dog, disegnando il primo numero della serie,
L’alba dei morti viventi. Successivamente ha lavorato a molte storie della serie, e nel
1990 ha preso il testimone da
Claudio Villa come copertinista della serie a partire dal numero 42. La sua ultima copertina è stata il numero 361,
Mater Dolorosa, seguita dalla copertina bianca di
Dopo un lungo silenzio, lasciando il testimone a
Gigi Cavenago nel numero 363. Continua a disegnare occasionalmente storie nella serie principale: la sua storia più recente è il numero 417,
L’ora del giudizio, scritta da
Barbara Baraldi e pubblicata a
maggio 2021. Durante la sua carriera Stano ha disegnato anche copertine per le testate
Speciale Dylan Dog (1990-2014),
Maxi Dylan Dog (1998-2014),
Dylan Dog Gigante e
Almanacco della Paura.
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Copertina di Dylan Dog n.315 di Angelo Stano |
Nel
2012, Angelo Stano si è occupato di sceneggiatura, disegni e copertina del numero 315,
La legione degli scheletri, un caso eccezionale nella serie perché solitamente i numeri sono un lavoro di due autori più il copertinista. Inoltre, nel
1991 ha illustrato i
Tarocchi di Dylan Dog, carte create in collaborazione con l’editore
Lo Scarabeo che rappresentano gli arcani maggiori con i personaggi della serie.
In occasione del numero 400, Claudio Villa e Angelo Stano sono tornati per creare delle copertine speciali insieme a Gigi Cavenago e Corrado Roi, che non è stato copertinista per la serie regolare ma è uno degli artisti più memorabili della serie a fumetti.
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Copertine del n.400 di Dylan Dog a opera di Gigi Cavenago, Claudio Villa, Angelo Stano e Corrado Roi |
Anche questa volta mostrerò le mie copertine preferite per celebrare gli artisti del periodo classico di Dylan Dog.
Copertina di Dylan Dog n.25, “Morgana”, ottobre 1988, Claudio Villa. Una delle copertine più memorabili, sia per la composizione che per l’introduzione del personaggio di Morgana.
Copertina di Dylan Dog n.44, “Riflessi di morte”, maggio 1990, Angelo Stano. Mi piace particolarmente l’ombra e l’inclusione del titolo nella composizione, con la spada che ne copre una lettera.
Copertina di Dylan Dog n.40, “Golconda!”, febbraio 1990, Claudio Villa. La copertina è un omaggio al quadro Golconde di René Magritte in chiave horror.
Copertina di Dylan Dog n.63, “Maelstorm!”, dicembre 1991. Una stanza di passaggio surreale, dove non si sa dove sia il sopra e il sotto, e diverse creature soprannaturali si incontrano.
Copertina di Dylan Dog n.16, “Il castello della paura”, gennaio 1988. La dama velata e il suo abito meravigliosamente dettagliato sono protagonisti incontrastati della composizione.
Copertina di Dylan Dog n.120, “Abyss”, settembre 1996. Gli oggetti e la fauna marina sono raffigurati con gran cura, personalmente mi piace molto la prospettiva con cui è rappresentato il rasoio.