martes, 31 de agosto de 2021

Nuovo trailer del film di Diabolik - Chi è il "Re del terrore"?

Recentemente è uscito un nuovo trailer di un film molto atteso in Italia dagli appassionati di fumetti e libri gialli e dal pubblico generale: Diabolik, diretto dai Manetti Bros. e con protagonisti Luca Marinelli e Miriam Leone. Diabolik è stato e ancora è una parte molto importante della storia del fumetto italiano, a causa del suo genere, le sue caratteristiche e il contesto storico degli anni del suo debutto. Creato agli inizi degli anni 60 dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, Diabolik è un ladro abilissimo, incredibilmente intelligente e maestro del travestimento, anche esperto di combattimento. Seguendo la tendenza dei film di spionaggio (come quelli di James Bond), il ladro usa dispositivi e macchine molto avanzate, alcune tra queste diventarono presto degli elementi ricorrenti, come le maschere di plastica, i pugnali e il pentothal, un potente siero della verità utilizzato molto spesso dal Re del terrore. Il ladro è accompagnato dalla inseparabile complice e amore della sua vita Eva Kant, donna tanto abile e intelligente quanto lui. Insieme rubano innumerevoli oggetti di valore, evitando sempre di essere arrestati dall'ispettore Ginko.

Il sito ufficiale di Diabolik lo descrive in questo modo:

"Titolare della collana, professione ladro. Ruba soprattutto gioielli preziosissimi o enormi cifre di denaro e non esita a uccidere chi intralcia i suoi piani. Nonostante svolga un'attività decisamente illegale, è dotato di sani e radicati principi etici, sia pure molto personali (l'onore, la tutela dei più deboli, il senso dell'amicizia e della riconoscenza, il rispetto degli animi nobili), e perciò odia mafiosi, narcotrafficanti, strozzini e aguzzini. Sicuramente Diabolik ha un nome e un cognome, che però nessuno, nemmeno lui, conosce."

Copertina di Diabolik n.1 (1962)

Diabolik ha sviluppato i suoi principi morali dopo i primi numeri, nella storia grazie all'influenza positiva di Eva Kant e narrativamente con lo scopo di dare un aspetto poliedrico alla personalità del protagonista. Angela Giussani creò Diabolik nel 1962, dopo alcuni tentativi di lanciare un personaggio accattivante per la sua nuova casa editrice Astorina, fondata con la liquidazione del suo lavoro precedente nella casa editrice del marito Gino Sansoni. Debuttò nelle edicole nel novembre del 1962 con la storia Il re del terrore e l'audace sottotitolo "il fumetto del brivido", che in seguito fu cambiato in "il giallo a fumetti"

Una serie rivoluzionaria e di successo sotto diversi punti di vista: la prima serie nel fumetto italiano di genere noir; creata da una donna, direttrice della propria casa editrice in collaborazione con sua sorella; un formato personalizzato conosciuto come "formato Astorina", pensato per permettere ai pendolari di leggere storie appassionanti di azione e misteri durante i loro viaggi; infine, una delle serie che lottò contro le difficoltà relative alla censura e l'opinione popolare. Nel periodo storico del boom economico degli anni 60, il genere noir era molto in voga in Italia perché i lettori cercavano protagonisti diversi dagli schemi della società con un temperamento ingegnoso e forte. Questo tipo di storia permette al lettore di esplorare in modo sano e sicuro situazioni pericolose che normalmente eviterebbe nella vita reale, in modo simile all'esperienza di leggere storie dell'orrore.

Diabolik e Eva (fonte: diabolik.it)

Inoltre, prima del debutto del fumetto noir non esistevano fumetti diretti a un pubblico adulto in Italia, principalmente a causa del preconcetto che il fumetto è un genere per bambini e deve essere "appropriato". La verità è che il fumetto non è un genere, è un mezzo artistico che può raccontare storie infinite di qualsiasi genere per qualsiasi età! I tentativi di censura del fumetto noir amplificarono ancora di più l'interesse dei lettori, rendendo Diabolik uno dei fumetti italiani più di successo dell'era contemporanea in Italia e Europa.

Diabolik ha avuto la sua prima trasposizione cinematografica nel 1968 con Danger: Diabolik, diretto da Mario Bava, conosciuto maggiormente come uno dei maestri del cinema horror italiano. Il film è considerato un mix di pop art, optical art, psichedelia e futurismo. Potete vedere un trailer del film qui a vostra discrezione:

Inoltre, nel 1999 Diabolik ha avuto anche una serie animata dedicata alle sue avventure, prodotta da Saban International (parte del gruppo Saban, conosciuto principalmente per adattamenti di serie giapponesi del genere tokusatsu come il franchise dei Power Rangers, basata sulla serie Super Sentai), la francese M6, l'americana Fox Television e l'italiana Mediaset. La serie, intitolata Diabolik: track of the Panther, presenta 40 episodi da 24 minuti, e non segue esattamente le storie e il tono del fumetto perché sono stati cambiati alcuni dettagli per adattarla a un pubblico più ampio e giovane. Tra i cambiamenti più evidenti: Diabolik e Eva sono più giovani, rubano solo ai cattivi e Diabolik non ha mai ucciso nessuno. Tuttavia, il mistero e i trucchi ingegnosi sono stati mantenuti intatti.

Sigla italiana e titoli di coda della serie animata di Diabolik

Per finire, il film dei Manetti Bros., che debutterà il 16 dicembre 2021, si basa principalmente sul terzo numero della serie, L'arresto di Diabolik, in cui il ladro incontra per la prima volta Eva Kant. Sono stati annunciati recentemente due sequel, dimostrando l'intenzione di raccontare una trilogia sul Re del Terrore.

lunes, 30 de agosto de 2021

New trailer for the Diabolik film - Who is the "King of terror"?

Recently a new trailer was released in Italy for a film much awaited by the fans of comics and crime books and by the general audience: Diabolik, directed by Manetti Bros. and starring Luca Marinelli and Miriam Leone. Diabolik was and still is a very important part of the history of Italian comics, due to its genre, characteristics and the historical context of its debut years. Created in the early 60s by sisters Angela and Luciana Giussani, Diabolik is a very capable thief, incredibly smart and master of disguise, expert in combat as well. Following the trend of spy films (such as the James Bond ones), the thief uses quite advanced devices and machines, some of which soon became recurring elements, such as plastic masks, daggers and pentothal, a powerful truth serum used very often by the King of terror. The thief is accompanied by his inseparable partner and love of his life Eva Kant, a woman just as capable and intelligent as him. Together they steal countless valuable items, always avoiding getting arrested by inspector Ginko.

Diabolik’s official website describes him as follows:

“Protagonist of the series, professional thief. He mainly steals the finest jewellery or huge amounts of money and doesn’t hesitate to kill those who get in the way of his plans. Despite carrying on a definitely illegal activity, he has healthy and deep ethical principles, albeit very personal (honor, protection of the weak, sense of friendship and gratitude, respect of noble souls), and thus he hates mobsters, drug traffickers, usurers and abusers. Surely Diabolik has a name and surname, but no one, not even him, knows it.”

Cover of Diabolik n.1 (1962)

Diabolik developed his moral principles after the first issues, in the story thanks to Eva Kant’s positive influence and narratively in order to give the protagonist's personality a multifaceted character. Angela Giussani created Diabolik in 1962, after a few attempts to launch a captivating character for her newborn publishing house Astorina, founded with the liquidation of her past job in her husband Gino Sansoni’s publishing firm. It debuted in the newsstands on November 192 with the story Il re del terrore (The king of terror) and the daring subtitle “il fumetto del brivido” (the spine-chilling comic), that would be later changed into “il giallo a fumetti” (the mystery comic).

A revolutionary and successful series from several points of view: the first series among Italian comics of the noir genre; created by a woman, director of her own publishing firm in collaboration with her sister; a customized size known as “formato Astorina”, designed to let travelers read captivating action mystery stories during their journeys; finally, one of the series the fought against the difficulties related to censorship and popular opinion. In the time period of the economic boom of the 60s, the noir genre was very popular in Italy because readers looked for protagonists that differ from society’s patterns with an ingenious and strong temperament. This type of story allowed the reader to explore in a safe and healthy way dangerous situations that they would normally avoid in real life, similarly to the experience of reading horror stories.

Diabolik and Eva (source: diabolik.it)

Also, before the debut of noir comics there wasn’t any comic aimed at an adult audience in Italy, mainly due to the stigma that comics are a genre for kids and they have to be “appropriate”. The truth is that comics are not a genre, they are an artistic medium that can tell infinite stories of any genre for any age! The attempts at censoring noir comics amplified even more the readers’ interest, making Diabolik one of the most successful Italian comics of the contemporary era in Italy and Europe.

Diabolik had its first film adaptation en 1968 with Danger: Diabolik, directed by Mario Bava, more known as one of the masters of Italian horror movies. The film is considered a blend of pop art, optical art, psychedelia and futurism. You can see a trailer for the film here at your own discretion:

Furthermore, in 1999 Diabolik got an animated series as well dedicated to his adventures, produced by Saban International (part of the Saban group, mainly known for adaptations of Japanese series of the tokusatsu genre such as the Power Rangers franchise, based on the Super Sentai series), French M6, American Fox Television and Italian Mediaset. The series, titled Diabolik: track of the Panther, consists of 40 episodes of 24 minutes, and it doesn’t exactly follow the stories and tone of the comic because some details were changed in order to adapt it to a wider and younger audience. Among the more evident changes: Diabolik and Eva are younger, they steal only from villains and Diabolik never kills anyone. However, the mystery and ingenious tricks were kept intact.

Italian opening theme and credits for Diabolik's animated series

Finally, the Manetti Bros. film, which will debut on December 16th 2021, is mainly based on the third issue of the series, L’arresto di Diabolik, in which the thief meets Eva Kant for the first time. Two sequel films have been recently announced, showing the intention to tell a trilogy about the King of Terror.

domingo, 29 de agosto de 2021

Nuevo avance de la película de Diabolik - ¿Quién es el "Rey del terror"?

Recientemente se estrenó un nuevo avance de una película muy esperada en Italia por los aficionados de cómics y novelas policíacas y por la audiencia general: Diabolik, dirigida por Manetti Bros. y protagonizada por Luca Marinelli y Miriam Leone. Diabolik ha sido y es una parte muy importante de la historia del cómic italiano, debido a su género, su características y el contexto histórico de sus años de debut. Creado a principios de los años 60 por las hermanas Angela y Luciana Giussani, Diabolik es un ladrón muy hábil, increíblemente inteligente y maestro del disfraz, experto de combate también. Siguiendo la tendencia de las películas de espionaje (como las de James Bond), el ladrón utiliza aparatos y máquinas muy avanzadas, algunas entre ellas se convirtieron pronto en elementos recurrentes, como las máscaras de plástico, los puñales y el pentothal, un poderoso suero de la verdad utilizado muy a menudo por el Rey del terror. El ladrón es acompañado por su inseparable cómplice y amor de su vida Eva Kant, mujer tan capaz e inteligente como él. Juntos roban incontables artículos de valor, siempre evitando ser detenidos por el inspector Ginko.


La página web oficial de Diabolik lo describe de esta manera:

“Protagonista de la serie, profesión ladrón. El roba especialmente joyas preciosas o enormes cantidades de dinero y no vacila en matar a los que interfieren en sus planes. Aún así él haga actividades absolutamente ilegales, tiene principios éticos sanos y profundos, aunque muy personales (la protección de los vulnerables, el sentido de amistad y gratitud, el respeto de las almas nobles), y por eso odia a los mafiosos, narcotraficantes, usureros y opresores. Seguramente Diabolik tiene nombre y apellido, que nadie, ni siquiera él, conoce.”
Portada de Diabolik n.1 (1962)

Diabolik desarrolló sus principios éticos después de los primeros números, en la historia gracias a la influencia positiva de Eva Kant y narrativamente para dar un aspecto poliédrico a la personalidad del protagonista. Angela Giussani creó Diabolik en 1962, después de algunas tentativas de lanzar un personaje cautivante para su recién nacida editorial Astorina, fundada con la indemnización de su trabajo precedente en la editorial del marido Gino Sansoni. Debutó en los quioscos en el noviembre del 1962 con la historia Il re del terrore (El rey del terror) y el audaz subtítulo “il fumetto del brivido” (el cómic del hormigueo), que luego cambió en “il giallo a fumetti” (el misterio en cómic).

Una serie revolucionaria y exitosa bajo diferentes puntos de vista: la primera serie en cómic italiano de género noir; creada por una mujer, directora de su propia editorial en colaboración con su hermana; un tamaño personalizado conocido como “formato Astorina”, diseñado para permitir a los viajeros de leer historias de acción y misterio cautivantes durante sus recorridos; por fin, una de las series que luchó contra las dificultades relativas a la censura y la opinión popular. En el periodo histórico de boom económico de los años 60, el género noir estaba muy en boga en Italia porque los lectores buscan protagonistas diferentes de los patrones de la sociedad con un temperamento ingenioso y fuerte. Este tipo de historia permite al lector explorar de manera sana y segura situaciones peligrosas que normalmente evitarían en la vida real, similarmente a la experiencia de leer historias de terror.

Diabolik y Eva (fuente: diabolik.it)

Además, antes del debut de los cómics noir no habían cómics dirigidos a una audiencia adulta en Italia, principalmente debido al estigma que el cómic es un género para niños y tiene que ser “adecuado”. ¡La realidad es que el cómic no es un género, es un medio artístico que puede contar infinitas historias de cualquier género para cualquier edad! Los intentos de censurar el cómic noir amplificaron aún más el interés de los lectores, convirtiendo Diabolik en uno de los cómics italianos más exitosos de la época contemporánea en Italia y Europa. 

Diabolik tuvo su primera adaptación cinematográfica en 1968 con Danger: Diabolik, dirigido por Mario Bava, más conocido como uno de los maestros del cine de terror italiano. La película es considerada una mezcla de arte pop, optical art, psicodelia y futurismo. Podéis ver un avance de la película aquí a su discreción:

Además, en 1999 Diabolik tuvo también una serie animada dedicada a sus aventuras, producida por Saban International (parte del grupo Saban, conocido principalmente por adaptaciones de series japonesas de género tokusatsu como la franquicia Power Rangers, basada en la serie Super Sentai), la francés M6, la americana Fox Television y la italiana Mediaset. La serie, titulada Diabolik: track of the Panther, cuenta con 40 capítulos de 24 minutos, y no sigue exactamente las historias y tono del cómic porque se cambiaron algunos detalles para adaptarla a un público más amplio y jóven. Entre los cambios más evidentes: Diabolik y Eva son más jóvenes, roban solo de los villanos y Diabolik nunca mató a alguien. Sin embargo, el misterio y los trucos ingeniosos se mantuvieron intactos. 

Tema de apertura y créditos italianos de la serie animada de Diabolik

Finalmente, la película de los Manetti Bros., que debutará el 16 de diciembre de 2021, se basa principalmente en el tercer número de la serie, L’arresto di Diabolik, en el que el ladrón encuentra por primera vez a Eva Kant. Dos películas de secuela se anunciaron recientemente, mostrando la intención de contar una trilogía sobre el Rey del Terror.

viernes, 13 de agosto de 2021

Il cartoon incontra l'orrore: I conigli rosa uccidono (Dylan Dog)

Eddie Valiant e Roger Rabbit

I cartoni animati di genere comico sono ben noti per le loro leggi fisiche che permettono ai personaggi di compiere azioni comicamente esagerate senza avere ferite importanti: questo concetto è chiamato commedia slapstick. Gli esempi più celebri di slapstick si possono trovare nei cortometraggi di Looney Toons, Tom & Jerry e Braccio di Ferro.

E questa è solo una parte dei cameo!

Che succederebbe se i personaggi dei cartoni animati coesistessero con gli umani? Nel 1988 il film Chi ha incastrato Roger Rabbit, diretta da Robert Zemeckis e con protagonisti Bob Hoskins, Christopher Lloyd e Charles Fleischer, propone un mondo dove umani e toons convivono: loro recitano nei cortometraggi come gli attori umani, però seguono lo stesso le regole dello slapstick. Questo incredibile film di culto di fine anni 80 fu creato con una tecnica mista: sono state filmate le scene in carne e ossa, poi gli animatori hanno aggiunto i toons, creando le interazioni tra di due sullo schermo. Il film è pieno di cameo di personaggi famosissimi, e una delle poche occasioni in cui i più grandi personaggi Disney e Warner Bros si sono incontrati.

Copertina del n.24 di Dylan Dog

Alcuni mesi dopo nello stesso anno, in Italia si diede un’altra risposta alla domanda da un punto di vista horror: Dylan Dog (abbiamo parlato del fumetto in passato) propone nelle edicole il numero 24 intitolato I conigli rosa uccidono, scritto da Luigi Mignacco con i disegni di Luigi Piccatto e Cesare Valeri. La creatura protagonista è il famosissimo coniglio animato Pink Rabbit, omaggio e parodia dei Looney Toons e i principi dello slapstick. Pink Rabbit è presentato come personaggio di finzione nel mondo di Dylan Dog, prodotto dallo studio Sandy Sidney (palese parodia della Disney). Incredibilmente, Pink Rabbit arriva nel mondo reale, e cerca di giocare con i suoi nuovi “amici di carne” allo stessa maniera del suo paese d’origine: violente gag slapstick! Sfortunatamente gli umani non seguono le stesse leggi fisiche dei toons, quindi potete immaginare i risultati brutali e splatter dei suoi giochi, e le sue perplessità: perché i suoi nuovi amici non si riprendono, sono fragili?

Pink Rabbit ha finito di giocare
con il suo animatore Frank

Quando la moglie di uno degli animatori principali affida a Dylan il caso del suo omicidio (il marito aveva incubi ricorrenti su Pink Rabbit e di recente lo ha visto nel mondo reale), una serie di eventi conduce Dylan nel mondo animato di Pink Rabbit. Tuttavia, come in molte altre storie memorabili del personaggio, la narrazione ci offre due spiegazioni, una soprannaturale e una più terrena, e una non esclude l’altra! Pink Rabbit esisteva davvero o era una maschera utilizzata dal suo creatore per compiere omicidi? In un incredibile colpo di scena, entrambe sono la verità, quando Groucho rivela a Dylan di aver visto la sua lotta contro Pink Rabbit in televisione. L’esistenza del mondo dei toons viene trattata successivamente nel numero 107, Il paese delle ombre colorate del 1995. Qui si esplora il mondo animato di Jumpo (il vero nome di Pink Rabbit) e si capisce che in realtà il coniglio non è così cattivo, semplicemente non comprende il mondo delle persone di carne.

Copertina del n.107 di Dylan Dog

Jumpo ha avuto altre due storie dedicate a lui, in due testate secondarie di Dylan Dog; nel 2009 è protagonista de I conigli rosa colpiscono ancora nell’annuale Almanacco della Paura e nel 2018 in I conigli rosa muoiono nella testata trimestrale Color Fest dedicata alle storie a colori. La tetralogia scritta da Luigi Mignacco ci ha regalato uno dei personaggi più interessanti e memorabili della serie, e uno dei miei preferiti che spero di vedere apparire in altre storie in futuro.

Cartoons meet horror: I conigli rosa uccidono (Dylan Dog)

Eddie Valiant and Roger Rabbit

Comedy cartoons are well known for their own laws of physics that let the characters do comically exaggerated actions without any important injuries: this concept is called slapstick comedy. The most famous examples of slapstick can be found in the Looney Toons, Tom & Jerry and Popeye the sailor man short films. 

And this is only a part of the cameos!
What would happen if cartoon characters coexisted with humans? In 1988 the film Who framed Roger Rabbit, directed by Robert Zemeckis and starring Bob Hoskins, Christopher Lloyd and Charles Fleischer, proposes a world where humans and toons live together: they act in their short films like the human actors, but they still follow the slapstick rules. This incredible cult movie from the late 80s was created with a mixed technique: they filmed the live action scenes, then the animators added the toons, creating the interactions on screen between the two. The film is full of cameos of very famous characters, and one of the few occasions in which the biggest Disney and Warner Bros characters meet.

Cover for Dylan Dog n.24

A few months later in the same year, in Italy another answer to the question was given from a horror angle: Dylan Dog (we talked about the comic in the past) proposed in the newsstands issue 24 titled I conigli rosa uccidono (Pink rabbits kill), written by Luigi Mignacco with art by Luigi Piccatto and Cesare Valeri. The protagonist creature is the very famous animated bunny Pink Rabbit, homage and parody of Looney Toons and the slapstick principles. Pink Rabbit is presented as a fictional character in the world of Dylan Dog, produced by the Sandy Sidney studio (obvious parody of Disney). Incredibly, Pink Rabbit arrives in the real world, and tries to play with his new "meat friends" in the same way as in his native world: violent slapstick gags! Unfortunately humans don't follow the same laws of physics as toons do, so you can imagine the brutal and splatter results of his games, and his perplexities: why do his new friends not recover, are they fragile? 

Pink Rabbit finished playing
with his animator Frank
When the wife of one the main animators entrusts Dylan with the case of his murder (the husband used to have nightmare about Pink Rabbit and he recently saw him in real life), a series of events leads Dylan into Pink Rabbit's animated world. However, like with many other memorable stories of the character, the narration gives us two explanations, a supernatural one and a more worldly one, and one doesn't  exclude the other! Did Pink Rabbit really exist or was he a mask used by his creator to commit murders? In an incredible plot twist, both are true, when Groucho reveals to Dylan he saw his fight against Pink Rabbit on TV. The existence of the toon world is further tackled in issue 107, Il paese delle ombre colorate (The land of colored shadows) in 1995. Here is explored the animated world of Jumpo (Pink Rabbit's real name) and we understand that in reality the rabbit isn't so bad, he simply doesn't  understand the world of meat people.

Cover for Dylan Dog n.107

Jumpo got two other stories dedicated to him, in Dylan Dog's two secondary titles: in 2009 he stars in I conigli rosa colpiscono ancora (Pink rabbits strike again) in the annual Almanacco della Paura and in 2018 in I conigli rosa muoiono (Pink rabbits die) in the trimestral title Color Fest dedicated to stories in color. The tetralogy written by Luigi Mignacco gifted us with one of the most interesting and memorable characters of the series, and one of my favourites that I hope to see appear in other stories in the future.

jueves, 12 de agosto de 2021

El cartoon encuentra el terror: I conigli rosa uccidono (Dylan Dog)

Eddie Valiant y Roger Rabbit

Los dibujos animados de género cómico son bien conocidos por su propias leyes físicas que permiten a los personajes de cumplir acciones cómicamente exageradas sin tener heridas importantes: este concepto se llama comedia slapstick. Los ejemplos más célebres de slapstick se pueden encontrar en los cortometrajes de Looney Toons, Tom & Jerry y Popeye el marino.

¡Y esta es solo una parte de los cameos!

¿Qué pasaría si los personajes de dibujos animados coexisten con los humanos? En 1988 la película ¿Quién engañó a Roger Rabbit?, dirigida por Robert Zemeckis y protagonizadas por Bob Hoskins, Christopher Lloyd y Charles Fleischer, propone un mundo donde humanos y toons conviven: ellos actúan en sus cortometrajes de cine como los actores humanos, pero siguen igual las leyes del slapstick. Esta increíble película de culto de finales de los años 80 fue creada con una técnica mixta: se grabaron las escenas de acción real, luego los animadores añadían los toons, creando las interacciones entre los dos en pantalla. La película está llena de cameos de personajes celebérrimos, y una de las pocas ocasiones en que los mayores personajes Disney y Warner Bros se encuentran. 

Portada de Dylan Dog n.24
Algunos meses después en el mismo año, en Italia se dio otra respuesta a la pregunta desde una angulación terrorífica: Dylan Dog (hablamos del cómic en pasado) propone en los quioscos el número 24 titulado I conigli rosa uccidono (Los conejos rosa matan), escrito por Luigi Mignacco con los dibujos de Luigi Piccatto y Cesare Valeri. La criatura protagonista es el celebérrimo conejo animado Pink Rabbit, homenaje y parodia de los Looney Toons y los principios del slapstick. Pink Rabbit es presentado como personaje de ficción en el mundo de Dylan Dog, producido por el estudio Sandy Sidney (evidente parodia de Disney). Increíblemente, Pink Rabbit llega al mundo real, e intenta jugar con sus nuevos “amigos de carne” de la misma manera de su país de origen: ¡violentos chistes slapstick! Desafortunadamente los humanos no siguen las mismas leyes físicas de los toons, por eso podéis imaginar los resultados brutales y splatter de sus juegos, y sus perplejidades: ¿por qué sus nuevos amigos no se recuperan, son frágiles?

Pink Rabbit acabó de jugar
con su animador Frank
Cuando la esposa de uno de los animadores principales encarga a Dylan el caso de su asesinato (el marido solía tener pesadillas sobre Pink Rabbit y recientemente le vio en el mundo real), una serie de eventos lleva Dylan al mundo animado de Pink Rabbit. Sin embargo, como en muchas otras historias memorables del personaje, la narración nos ofrece dos explicaciones, una sobrenatural y una más terrenal, ¡y una no excluye la otra! Pink Rabbit existía realmente o era la máscara utilizada por su creador para cumplir asesinatos? En un increíble golpe de efecto, ambas son la verdad, cuando Groucho revela a Dylan de haber visto su pelea contra Pink Rabbit en televisión. La existencia del mundo de los toons se trata posteriormente en el número 107, Il paese delle ombre colorate (El país de las sombras coloridas) del 1995. Aquí se explora el mundo animado de Jumpo (el verdadero nombre de Pink Rabbit) y se comprende que en realidad el conejo no es tan malo, simplemente no comprende el mundo de las personas de carne.

Portada de Dylan Dog n.107
Jumpo tuvo dos otras historias dedicadas a él, en dos títulos secundarios de Dylan Dog: en 2009 es protagonista de I conigli rosa colpiscono ancora (Los conejos rosa golpean otra vez) en el anual Almanacco della Paura y en 2018 de I conigli rosa muoiono (Los conejos rosa mueren) en el título trimestral Color Fest dedicado a historias en color. La tetralogía escrita por Luigi Mignacco nos regaló uno de los personajes más interesantes y memorables de la serie, y uno de mis favoritos que espero ver aparecer en otras historias en futuro. 

sábado, 7 de agosto de 2021

Dall'animazione al meme: kickstarter per un documentario sulla Dingo Pictures

Se avete familiarità con la comunità di appassionati di animazione su YouTube, probabilmente avete già sentito parlare di Dingo Pictures: il piccolo studio tedesco conosciuto per le sue produzioni, copie tarocche di film famosi (spesso Disney), con animazioni incredibilmente limitate e un doppiaggio amatoriale. Questi film a basso costo rientravano perfettamente nella categoria “così brutti da essere belli”, e per questo sono diventati presto oggetto di analisi da parte di canali YouTube e fonte di molti, tantissimi meme, come il famosissimo Yee. Phelan Porteous è il principale creatore di contenuti in inglese sui film della Dingo Pictures (e molto altro), mentre in Italia lo studio è conosciuto principalmente grazie ai video di Yotobi e Synergo.

Oro il dinosauro, protagonista del meme Yee

Fondato nel 1992 con il nome di Media Concept, poi Dingo Productions e infine Dingo Pictures nel 1996, lo studio iniziò con narrazioni audio di fiabe accompagnate da illustrazioni. In seguito, con un po’ di ambizione introdussero un’animazione rudimentale plagiando palesemente molte opere Disney, entrando nella loro era di produzione di film mockbuster. I film, originariamente doppiati in tedesco, sono stati doppiati (a volte dagli stessi attori tedeschi) in diverse lingue europee. Il doppiaggio inglese è conosciuto per essere estremamente amatoriale e pieno di errori nella colonna sonora, con tracce occasionalmente sovrapposte. L’ultima produzione di Dingo Pictures fu completata nel 2005, però il sito web ha continuato a esistere fino alla sua chiusura nel 2021.

Una wiki intera è dedicata alla documentazione della storia di Dingo Pictures, potete leggere ulteriormente al riguardo qui! Infatti, una delle principali fonti di informazione della Dingo Pictures Wiki, youtuber e musicista Simon Bohnsack (conosciuto come DJ Kaito), insieme all’artista, cineasta, autore di podcast e attuale amministratore delegato di Dingo Pictures Josef “Beppo” Roderer (Jimmy Beeblebrox) hanno organizzato una raccolta fondi per un documentario sulla la storia dello studio, con materiale esclusivo e interviste chiamato “YEE! -Behind the Meme of DINGO PICTURES”. Qui potete sostenere questo incredibile progetto di documentazione e aiutare a scrivere una pagina della storia dell’animazione e della cultura pop della rete!

From animation to meme: kickstarter for a documentary about Dingo Pictures

If you are accustomed to the community of animation fans on YouTube, you probably already heard of Dingo Pictures: the small German studio known for its productions, cheap knock-offs of famous (often Disney) films, with incredibly limited animations and amateur voice acting. These low cost films fit perfectly the “so bad it’s good” category, and for this they soon became object of analysis by YouTube channels and source of many, numerous memes, such as the well-known Yee. Phelan Porteous is the main creator of English content about the Dingo Pictures films (and much more), while in Italy the studio is mainly known thanks to Yotobi and Synergo’s videos.

Oro the dinosaur, protagonist of the Yee meme

Founded in 1992 under the name Media Concept, then Dingo Productions and finally Dingo Pictures in 1996, the studio started with audio narration of fairytales accompanied by illustrations. Later, with a bif of ambition they introduced rudimental animation blatantly plagiarizing many Disney works, entering in their era of mockbuster films production. The films, originally voiced in German, were dubbed (occasionally by the same German actors) in different European languages. The English dub is known for being extremely amateurish and full of errors in the soundtrack, with occasionally overlapping tunes. Dingo Pictures’ last production was completed in 2005, but the website kept existing until it shut down in 2021.

A full wiki is dedicated to the documentation of Dingo Pictures’ history, you can read more here! In fact, one of the main sources of information of Dingo Pictures Wiki, youtuber and musician Simon Bohnsack (known as DJ Kaito), together with artist, film maker, podcaster and current CEO of Dingo Pictures Josef “Beppo” Roderer (Jimmy Beeblebrox) organized a crowdfunding for a documentary about the studio’s history, with exclusive material and interviews called “YEE! -Behind the Meme of DINGO PICTURES”. Here you can support this incredible project of documentation and help writing a page of animation and online pop culture history!


Desde la animación al meme: kickstater para un documental sobre Dingo Pictures

Si os habéis acostumbrado a la comunidad de aficionados de animación en YouTube, probablemente ya os enterais de Dingo Pictures: el pequeño estudio alemán conocido por sus producciones, copias baratas de películas célebres (a menudo Disney), con animaciones increíblemente limitadas y un doblaje amateur. Estas películas a bajo coste estaban perfectamente en la categoría “tan malo que es bueno”, y por eso se convirtieron temprano en objeto de análisis por canales en YouTube y fuente de muchos, muchísimos memes, como el celebérrimo YeePhelan Porteous es el principal creador de contenidos en inglés sobre las películas de Dingo Pictures (y muchos más), mientras que en Italia el estudio es conocido principalmente gracias a los videos de Yotobi y Synergo.

El dinosaurio Oro, protagonista del meme Yee

Fundado en 1992 bajo el nombre de Media Concept, luego Dingo Productions y por fin Dingo Pictures en 1996, el estudio empezó con narración audio de cuentos de hadas acompañada por ilustraciones. Luego, con un poco de ambición introdujeron animación rudimental plagiando de manera obvia muchas obras Disney, entrando en su era de producción de películas mockbuster. Las películas, originalmente dobladas en alemán, fueron dobladas (a veces por los mismos actores alemanes) en diferentes idiomas europeos. El doblaje inglés es conocido por ser extremadamente amateur y lleno de errores en la banda de sonido, con pistas tal vez superpuestas. La última producción de Dingo Pictures se completó en 2005, pero la página web siguió existiendo hasta cerrar sus puertas en 2021

Una entera wiki está dedicada a la documentación de la historia de Dingo Pictures, ¡podéis leer más aquí! De hecho, una de las mayores fuentes de información de la Dingo Pictures Wiki, youtuber y músico Simon Bohnsack (conocido como DJ Kaito), junto con artista, cineasta, autor de podcast y actual jefe ejecutivo de Dingo Pictures Josef “Beppo” Roderer (Jimmy Beeblebrox) organizaron una financiación colectiva para un documental sobre la historia del estudio, con material exclusivo y entrevistas llamado “YEE! -Behind the Meme of DINGO PICTURES”. ¡Aquí podéis apoyar este increíble proyecto de documentación y ayudar a escribir una página de la historia de animación y cultura pop de la red!